<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Schio

Lettere lumaca
e servizio postale
in pieno caos

Le lettere  lumaca giungono a destinazione dopo un mese
Le lettere lumaca giungono a destinazione dopo un mese
Le lettere  lumaca giungono a destinazione dopo un mese
Le lettere lumaca giungono a destinazione dopo un mese

SCHIO. Una pensionata attende una raccomandata che arriva a destinazione 25 giorni dopo la sua emissione, perché i postini non avrebbero trovato l’indirizzo in calce. «Eppure abito qui da mezzo secolo e la posta mi è sempre pervenuta regolarmente». Un altro cittadino spedisce una lettera di ringraziamento ad un docente, che abita pure lui in città, ma svanisce nel nulla senza tracciabilità del percorso fatto. Manda una mail di protesta ai “servizi clienti” di Poste italiane e si sente rispondere che non sono previsti indennizzi: «Ma non ne avevo chiesti!»

Due punte di un iceberg che produce anche una lamentela - petizione firmata da residenti del centro storico scledense che segnala appunto casi di missive mai consegnate e di postini “latitanti”.

Veniamo al caso di R.B., 80 anni, che risiede nel quartiere di Ss. Trinità: «Una raccomandata speditami il 3 gennaio è andata avanti e indietro per 25 giorni prima di essermi consegnata non perché non fossi in casa a riceverla, visto che non mi muovo molto, ma perché per ben due volte il mio indirizzo è risultato sconosciuto. Eppure abito qui da una vita, tutti mi conoscono».

La signora non si perde d’animo, chiede spiegazioni e va a fondo del problema: non ci sono più i postini di quartiere, che sanno a memoria ogni indirizzo. Per decisione che non dipende dall’ufficio centrale scledense, è in atto una turnazione del personale provvisorio che crea questi disagi, ancor più evidenti per chi si vede recapitare in ritardo bollette o fatture da pagare.

Sempre a Ss. Trinità risiede Piergiorgio Pegoraro che il 19 dicembre imbuca una lettera nella cassetta di via L. Da Vinci, indirizzata ad un destinatario scledense. Viene timbrata a Padova il 22 dicembre e giunge a destinazione il 18 gennaio. «Era affrancata e correttamente indirizzata», precisa Pegoraro che inoltra reclamo on line e si vede rispondere: «Per tale tipologia di prodotto non è previsto alcun sistema di tracciatura elettronica per verificarne la consegna. E in questo caso non sono previsti rimborsi, indennizzi o ristori. Abbiamo sensibilizzato il personale a porre la massima attenzione nell’espletamento del servizio». E le proteste, negli uffici di via XX Settembre, sono ormai all’ordine del giorno.

Mauro Sartori

Suggerimenti