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Le lotte di Marigo fra riassetto Ulss e testo dell’Eccidio

Luciano Marigo perplesso sulle sorti dell’ex ospedale.  STUDIO STELLA
Luciano Marigo perplesso sulle sorti dell’ex ospedale. STUDIO STELLA
Luciano Marigo perplesso sulle sorti dell’ex ospedale.  STUDIO STELLA
Luciano Marigo perplesso sulle sorti dell’ex ospedale. STUDIO STELLA

La scomparsa all’età di 86 anni di Luciano Marigo, pensatore, scrittore, finalista al premio Campiello e allo Strega nel 1979, non lascia un vuoto incolmabile solamente nell’ambiente culturale scledense ma anche in quello sociale e politico. Come ricorda Giuseppe Berlato Sella, primo cittadino per 17 anni, fu Marigo a redigere il discusso testo della prima lapide apposta nel cortile della biblioteca civica in memoria delle 54 vittime dell’Eccidio del 7 luglio 1945. E lo stesso Marigo fu al centro di una controversa disputa con l’allora dirigente dell’Ulss 4, Sandro Caffi, per alcune sue prese di posizione a favore dell’ex ospedale De Lellis e contro il nuovo nosocomio di Santorso. Diverbio che sfociò in una querela. Ecco la testimonianza di Berlato Sella. «Lo conobbi nel ’70, quando cercammo di convincerlo a presentarsi alle elezioni comunali come candidato consigliere della Dc. Fu l’unico di noi che alla fine venne eletto in quella tornata. Quella fu la sua unica esperienza politica, ma negli anni poi ci seguì comunque da lontano. Fu preziosissimo il suo intervento quando decidemmo di installare la prima lapide commemorativa per l'Eccidio alle carceri. Tra i tanti testi che vagliammo, alla fine scegliemmo il suo che ci colpì molto. Uno scledense di vera cultura, a cui va il mio rispetto e la mia ammirazione». Il testo della lapide è “In questo edificio già carcere ora donato agli studi la notte tra il 6 e il 7 luglio 1945 con l’eccidio di 54 vite uomini e donne ingiudicati pretendendo di fare giustizia sulla barbarie altra barbarie si compì. Non in memoria dell’odio ma in segno di pietà la città pone”. La lapide del 1994 non fu bene accolta dai familiari delle vittime, che ne preteso e ottennero un’altra con i nomi di chi cadde sotto i colpi del commando partigiano. Più recente lo scontro con i vertici dell’Ulss 4 causato da una lettera di Marigo pubblicata nel 2006 dal nostro giornale, in cui scrisse “è in atto una gravissima manovra di malcostume politico nella questione del riassetto ospedaliero”, parlò di “spreco di denaro pubblico e collusione tra interesse privato e pubblico”, frasi ritenute diffamatorie da Caffi. Marigo ha lasciato un vuoto anche nella parrocchia di Magrè, zona in cui abitava. «Ho un carissimo ricordo di Luciano – afferma il parroco don Luigino Perin - era una persona molto attiva in parrocchia. Sempre presente alla messa domenicale, era anche uno dei nostri lettori, l'aveva fatto anche lo scorso fine settimana. Un uomo schivo, riservato e timido, ma quando si entrava nella giusta risonanza era uno che ti dava veramente molto. Era capace di vivere e affrontare le tematiche della fede e aiutava anche gli altri a farlo, un testimone prezioso, anche tra i giovani delle scuole dove ha lavorato per anni. Un pezzo della nostra comunità cristiana che ci mancherà». Il funerale sarà officiato oggi, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Magrè. • M.SAR. e S.D.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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