SCHIO. «Mi sono messa in proprio perché me l'ha chiesto mio figlio di 8 anni. La crisi stimola la creatività». Quella di Gabriella Marin, sarta artigiana originaria di Castelfranco Veneto ma da oltre vent’anni residente a Schio, è stata una scelta controcorrente, soprattutto quando non si è più giovanissime (ora ha 49 anni), ago e filo da qualche parte sono state sostituite da macchine computerizzate e si hanno tre figli a cui badare. Ha lavorato per grosse griffe come Dolce&Gabbana e ha anche confezionato una camicia per Giovanni Paolo II. Poi è stata travolta dalla crisi e dalla delocalizzazione e si è ritrovata con tre figli giovani che l'hanno invitata a ripartire da zero. Ora ha aperto bottega vicino al duomo e collabora con le scuole. Di recente ha confezionato 30 capi per una sfilata di moda a villa Fabris di Thiene, collaborando con l'istituto tecnico Ceccato per il turismo, facendo sfilare in passerella sia le studentesse che le loro mamme.