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Schio

Ladri prendono
di mira le auto
dei frati Cappuccini

di Mauro Sartori
La chiesa di Giavenale con la piazza dov’era in sosta l’auto depredata. [FOTOGRAFO]FOTO DONOVAN CISCATO
La chiesa di Giavenale con la piazza dov’era in sosta l’auto depredata. [FOTOGRAFO]FOTO DONOVAN CISCATO
La chiesa di Giavenale con la piazza dov’era in sosta l’auto depredata. [FOTOGRAFO]FOTO DONOVAN CISCATO
La chiesa di Giavenale con la piazza dov’era in sosta l’auto depredata. [FOTOGRAFO]FOTO DONOVAN CISCATO

Il consiglio pastorale è riunito per sentire quando devono raccontare i cappuccini in merito ad una collaborazione futura che riguarda la parrocchia e la comunità giavenalese. E intanto i ladri mandano in fumo anni di lavoro.

È successo lunedì sera a Giavenale, dove due frati sono stati accolti dal parroco don Gaetano Santagiuliana e dai componenti del consiglio pastorale. Lo scopo della visita era quello di illustrare il progetto “Missione al popolo” che attualmente sta coinvolgendo alcune parrocchie di Thiene ma che in futuro, non prima del 2018, secondo gli impegni presi (una quindicina fra frati e suore resta ospite per due settimane), approderà anche in quelle scledensi che vi aderiscono.

Padre Luca proviene apposta, assieme ad altri collaboratori, da Mestre e viene ospitato a S.Maria dell’Olmo durante questo tour fra chiese e edifici religiosi della zona.

Lascia l’auto parcheggiata come altre in piazza Servi di Maria, davanti sia alla chiesa giavenalese che alla canonica, dov’è convocata e si sta svolgendo la riunione. Quando esce sono di poco passate le 21 e la portiera del veicolo è stata forzata da ignoti che hanno prelevato due computer, una macchina fotografica e altri documenti: «Tutto il lavoro di anni sparito nel nulla», ha esclamato il religioso. Anche l’auto di una partecipante alla riunione è stata forzata ma i malviventi non hanno fatto a tempo a terminare il lavoro.

Sul fattaccio ci sarebbero testimonianze dirette (nelle vicinanze ci sono abitazioni e locali pubblici) e persino un filmato a supportare le indagini dei carabinieri della stazione di Schio. Di più, nei fotogrammi sarebbe stata individuata un’auto precisa, quella che sarebbe stata utilizzata dalla banda (secondo i testimoni erano in tre) per fuggire.

La stessa sera sono stati visitati anche alcuni garage della frazione scledense, da dove sono sparite biciclette di valore. Non si esclude che i due episodi siano collegati.

«Sono ancora arrabbiato dall’altra sera - ammette Antonio Zanrosso, presidente del Consiglio di quartiere, presente alla riunione in canonica e quindi testimone indiretto di quanto accaduto. - I malviventi, per un bottino che a loro potrà valere qualche centinaio di euro, hanno vanificato il lavoro di chi opera per la comunità».

Anche i frati erano delusi per quanto accaduto. Nella speranza di recuperare la refurtiva si sono mossi un po’ tutti e sono state seguite tutte le piste, persino quelle che portavano ai presunti colpevoli dei raid estivi all’Anguriara e al bar che si trova proprio a pochi passi dalla canonica e dalle chiesa. Niente da fare.

«Eppure sappiamo chi è stato, sono i soliti che girano da queste parti e commettono furti», sbotta un residente ma se non c’è flagranza di reato e non si recupera il maltolto, difficilmente si possono incastrare.

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