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Schio

La polizia locale
diventa “social”
e scova i vandali

Controlli degli agenti di polizia locale dopo una segnalazione sui social
Controlli degli agenti di polizia locale dopo una segnalazione sui social
Controlli degli agenti di polizia locale dopo una segnalazione sui social
Controlli degli agenti di polizia locale dopo una segnalazione sui social

Primo caso: uno scledense manda una mail al nostro Giornale sostenendo di essere stato multato perché beccato con bici a mano fra i banchi del mercato di mercoledì scorso. Posta la sua lamentela anche sui social ma viene rapidamente smentito dalla stessa polizia locale: «Non l’abbiamo multato ma solo invitato a tornare indietro perché al mercato non si può girare con la bici, in sella o a piedi che sia».

Notizia che viene dunque smentita prima ancora di essere veicolata. Andava comunque verificata ma al giorno d’oggi è semplice e rapido far girare informazioni falsate. D’altronde la sanzione sarebbe stata ineccepibile, regole alla mano. Il buon senso ha indotto l’agente a limitarsi ad un rimbrotto.

Secondo caso: su Facebook qualcuno comincia a postare segnalazioni sugli spostamenti degli agenti in centro: «Stanno andando verso il parcheggio di piazza A. Da Schio», «sono in zona Fabbrica alta». Avvistamenti preventivi per evitare spiacevoli sorprese a chi ha il ticket scaduto oppure nemmeno pagato. Il comandante Giovanni Scarpellini sorride e ammette: «I social non vanno demonizzati. In fin dei conti ci stanno dando una mano, anche a scovare vandali o ladri».

Possibile che l’essere segnalati non dia fastidio al capo del Consorzio Alto vicentino? «Risponderei di sì se la nostra missione fosse solo quella di multare, invece è piuttosto di prevenire. Così facendo chi ci evidenzia di fatto fa moltiplicare virtualmente la nostra presenza nel territorio. E ci fa un piacere».

Un deterrente per i furbi, insomma. Sui social ci si divide fra chi protesta «perché i vigili non fanno altro che multare per rimpinguare le casse comunali» e chi invece reagisce con un «lasciateli svolgere il loro compito. Se ci sanzionano è perché abbiamo sbagliato ed è giusto che sia così».

Il rapporto con i social, comunque, tiene banco negli uffici di via Pasini: «Ci sono consorzi che hanno aperto profili su Facebook e gruppi su What’s up. Noi per il momento non ne abbiamo avuto la possibilità ma ci stiamo pensando». Nel frattempo l’occhio vigile, scusate il gioco di parole, di un agente rimane incollato ai social, specie di propaggine delle telecamere sparse nei luoghi sensibili e visionate in tempo reale dalla centrale.

Tornando alle dritte ricevute al Comando, riguardano non solo i colpevoli di atti vandalici al patrimonio pubblico, come accaduto in tempi recenti al Castello o nei pressi del complesso Le Fontane, ma anche episodi legati a luoghi d’aggregazione giovanile e feste. Lo conferma Scarpellini: «Grazie ai social abbiamo saputo di ubriacature che rischiavano di diventare moleste oppure di furti di auto e bici».

Il comandante ci lascia infine con una raccomandazione: «Le segnalazioni sono sempre valutate e servono anche per migliorare il nostro servizio. Ricordo che esiste lo spazio City - web sul sito comunale dov’è possibile interagire con l’ente locale per fornire informazioni utili. Tante critiche che riceviamo sono inventate e non ci fanno felicile scurrilità. Per il resto, siamo a disposizione di chi ne ha bisogno».

Mauro Sartori

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