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La parrocchia del centro si allargherà sino a Poleo

Il duomo di San Pietro durante la notte della festa patronale
Il duomo di San Pietro durante la notte della festa patronale
Il duomo di San Pietro durante la notte della festa patronale
Il duomo di San Pietro durante la notte della festa patronale

Nell'arco di un paio d'anni la parrocchia del centro si trasformerà in una nuova unità pastorale che arriverà fino alla zona collinare, inglobando la già esistente realtà unificata di S.Cuore, Poleo e S.Caterina. Ad annunciarlo è il parroco pro-tempore del Duomo, don Mariano Ronconi, insediatosi lo scorso anno a seguito del trasferimento dell'arciprete don Bruno Stenco aTezze di Arzignano. La scelta di nominare quale amministratore parrocchiale un sacerdote già operativo nel territorio scledense è stata dettata proprio dalle imminenti prospettive future, che necessitavano di un traghettatore già esperto delle dinamiche locali. E certo don Mariano ha le carte in regola in questo senso poiché, pur essendo originario del veronese, è a Schio dal 1987, anche come presenza fissa al Ceis (Centro vicentino di solidarietà che si occupa di disagio e tossicodipendenza). «Il mio compito- spiega- sarà tra gli altri quello di creare i presupposti per far nascere l'unità pastorale. Un processo che di fatto è già avviato grazie alla collaborazione che stiamo mettendo in campo tra varie realtà. Sono finiti i tempi in cui ognuno badava al proprio singolo orticello, ora bisogna mettere da parte questa concezione per focalizzarsi su un operato condiviso, che valorizzi le peculiarità di ciascuna parrocchia». Le chiese interessate saranno S. Pietro, S.Giacomo, S. Antonio, Cappuccini, Canossiane e Salesiani, insieme a quelle della già esistente unità di Sacro Cuore, Poleo e S. Caterina, il cui parroco da tempo abita già nella canonica del Duomo. «Le identità delle singole realtà - sottolinea don Mariano - verranno chiaramente mantenute, solo che ci sarà un coordinamento diverso, centralizzato, in un'ottica di “unione delle forze” per una comunità allargata e condivisa». In questo senso, fin dal suo insediamento, il parroco pro-tempore ha predisposto in accordo con don Alberto Maschio, direttore dei Salesiani, di far fronte comune per la messa delle 18.30 in Duomo, oggi molto frequentata in particolare da famiglie, giovani e sportivi, ma non solo. Altri aspetti riguarderanno la valorizzazione di palazzo e parco Boschetti, eletto a luogo “ideale” per il contatto comunitario, già a partire da giugno con dei caffè-incontro domenicali tra la messa delle 9.30 a S. Giacomo e quella delle 11 in Duomo, oltre che sede della sagra patronale, ma con una nuova veste, più culturale e meno conviviale. «In questo senso ci sono già la festa dell'Assunta a S. Antonio e il SacroFest che propongono in modo strutturato e per più giorni eventi d'intrattenimento e ricchi stand gastronomici. Inutile fare doppioni. La festa in centro ci sarà ancora, ma in maniera diversa, particolarmente centrata sugli eventi culturali e musicali». In questo contesto di fermento si inseriscono inoltre il progetto di realizzazione di un nuovo parcheggio parrocchiale da circa 50 posti (retro Duomo) e lo spostamento in una nuova sede dell'archivio del Duomo, per valorizzarlo al meglio e renderlo più accessibile. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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