<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La burla al prof
finisce nei social
Studenti nei guai

Il cap. Vincenzo Gardin mentre tiene una lezione sul bullismo. S.D.C.
Il cap. Vincenzo Gardin mentre tiene una lezione sul bullismo. S.D.C.
Il cap. Vincenzo Gardin mentre tiene una lezione sul bullismo. S.D.C.
Il cap. Vincenzo Gardin mentre tiene una lezione sul bullismo. S.D.C.

I ragazzi girano in classe un filmato che li diverte molto. E da quel filmato traggono una vignetta satirica che prende di mira il loro professore con toni da burla più che da contestazione. Il disegno provocatorio viene fatto girare su “whatsapp” . Dapprima condiviso fra gli allievi della classe ma poi travalica i confini e finisce sui cellulari di altri giovani, in altri istituti e, come approdo finale , su quello della vittima e del dirigente scolastico.

Il docente va su tutte le furie e minaccia di adire le vie legali. Il preside decide di percorrere un’altra strada, interpella i carabinieri della stazione di Schio che intervengono, e riescono a ricomporre la cosa. Protagonisti della vicenda un gruppo di quindicenni che frequentano una scuola superiore di Schio. Ma nei guai potevano finire anche molti altri adolescenti che avevano condiviso la vignetta. Non a caso il capitano Vincenzo Gardin è andato in quell’istituto superiore a spiegare come la diffamazione a mezzo social sia grave quanto quella a mezzo stampa, con l’ulteriore carico del processo civile: le prime sentenze di condanna in Italia tengono infatti conto della sterminata platea dei social e quindi il risarcimento dei danni morali viene commisurato ad essa. E diventa pesante per qualsiasi tasca, tantopiù per quella di uno studente minorenne.

Su bullismo, legalità e rischi legati all’abuso dei social il cap. Gardin ha tenuto una serie di conferenze nelle scuole medie e superiori di Schio, Valdastico, Valli del Pasubio, Piovene Rocchette, Santorso, Cogollo del Cengio, Malo, Monte di Malo, Arsiero, Tonezza del Cimone. Un tour de force iniziato con l’avvio dell’annata scolastica.

Durante gli incontri è stato affrontato il tema della legalità per aiutare i ragazzi ad affrontare le problematiche adolescenziali con particolare riferimento all’uso/abuso delle rete internet e al bullismo, avvalendosi di proiezioni video e presentazioni multimediali.Nello specifico sono stati analizzati i rischi dell’uso poco accorto dei social network mostrando come possano divenire luoghi virtuali di adescamento reale da parte di pedofili o tramutarsi in un terra di nessuno dove atti di bullismo e reati coesistono. E poi il comandante della Compagnia si è soffermato sulla diffamazione tramite social e chat: «Hanno appreso che “parlare male” o pubblicare foto imbarazzanti di un compagno o di un professore su uno di questi canali può comportare conseguenze di tipo legale», spiega Gardin.

Mauro Sartori

Suggerimenti