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L’asilo nido chiuso diventa uno spazio per bimbi e famiglie

L’edificio in via Baratto che ospitata il nido “Bambi”.  STUDIO STELLA
L’edificio in via Baratto che ospitata il nido “Bambi”. STUDIO STELLA
L’edificio in via Baratto che ospitata il nido “Bambi”.  STUDIO STELLA
L’edificio in via Baratto che ospitata il nido “Bambi”. STUDIO STELLA

L'ex asilo nido Bambi rinasce a nuova vita, ma non sarà più una scuola quanto piuttosto uno spazio ludico ed educativo a disposizione dei bambini ma anche delle loro famiglie. La giunta infatti ha stabilito di concedere in comodato gratuito, per un periodo iniziale di tre anni (2018/2020) i locali al piano terra della struttura in centro in via Baratto per svolgervi nuove attività ludiche, ricreative e formative dedicate alla fascia 0/6 anni, progettate ed organizzate da associazioni, enti e organismi operanti nel territorio comunale ed iscritte regolarmente all’albo. Da un anno l'ex asilo ha chiuso definitivamente i battenti, dopo che l'amministrazione aveva deciso di unificare le due strutture comunali esistenti in città, accorpandole nell'asilo Peter Pan di Magrè, previo inevitabile ampliamento e ammodernamento. Le aule vuote e l’area esterna dell’edificio in centro ora torneranno ad ospitare i bambini, ma in una modalità differente. L’obiettivo è di realizzare uno spazio di aggregazione sociale che possa ospitare non solo i bambini, ma anche i loro genitori, creando un luogo protetto e stimolante per esperienze di socializzazione e aggregazione in grado di offrire la possibilità di conoscere e utilizzare una grande quantità di giochi e materiali vari. Verranno avviati inoltre laboratori manuali, creativi, espressivi e di costruzione in cui si concretizzino inoltre il prestito di giochi ed attività di animazione tematica. «Il nostro intento - sottolinea l'assessore al sociale Cristina Marigo - è quello di mettere a disposizione dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie tutto lo spazio nel quale un tempo c'era l'asilo nido Bambi, affinché al suo interno vengano realizzate attività di carattere non solo ludico, ma anche educativo e di aggregazione sociale. Una utilizzazione sperimentale perché si tratta di far coesistere realtà del territorio aventi destinatari e finalità molto diverse tra loro». L'avviso pubblico è stato pubblicato sul sito internet comunale. Le realtà interessate dovranno farsi avanti e presentare le loro proposte entro il 6 aprile allo sportello QuiSociale. Verranno ammesse esclusivamente associazioni di volontariato o di promozione sociale, soggetti in possesso di qualifica onlus e in generale organismi che non perseguono fini di lucro. L'ente selezionato dovrà farsi carico economico solo del deposito cauzionale di 500 euro e del rimborso delle spese per i servizi e a rete pari a 465 euro annui. Le domande verranno esaminate da un’apposita commissione che accerterà il possesso dei requisiti di ammissione e valuterà a proprio insindacabile giudizio i progetti presentati. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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