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L’ambulatorio che non trova medici

Pazienti e operatori nell’ambulatorio infermieristico dell’ente La Casa a disposizione di tuttiIl servizio di fisioterapia viene promosso ma manca il direttore.  K.Z.
Pazienti e operatori nell’ambulatorio infermieristico dell’ente La Casa a disposizione di tuttiIl servizio di fisioterapia viene promosso ma manca il direttore. K.Z.
Pazienti e operatori nell’ambulatorio infermieristico dell’ente La Casa a disposizione di tuttiIl servizio di fisioterapia viene promosso ma manca il direttore.  K.Z.
Pazienti e operatori nell’ambulatorio infermieristico dell’ente La Casa a disposizione di tuttiIl servizio di fisioterapia viene promosso ma manca il direttore. K.Z.

Dopo l'ambulatorio infermieristico ad offerta libera, quello riabilitativo a prezzi dimezzati. Gli anziani del centro storico, principali utenti dei servizi proposti da La Casa, ringraziano. O, almeno, ringrazierebbero se avessero effettivamente la possibilità di utilizzare anche il secondo dei due ambulatori che, invece, non può partire. Eppure l'insegna è già installata in via Gaminella. Il problema? Non si trova un direttore sanitario che lavori su base (quasi) volontaria per qualche ora la settimana ed il presidente del Centro di assistenza e servizi per anziani di via Baratto, Giuseppe Sola, dopo dieci colloqui andati a vuoto si è “inventato” un vero e proprio annuncio. Già, perché la solidarietà è bella ma, forse, non paga abbastanza. Il centro infermieristico aperto dal febbraio del 2017 due ore per 4 giorni a settimana, ha registrato 2.408 accessi al 30 settembre scorso, 120 al mese in media. E se in molti sono gli ospiti della casa-albergo San Francesco che si trova a due passi, sono tanti gli anziani che nei giorni di mercato settimanale, mercoledì e sabato, raggiungono via Gaminella per farsi misurare la pressione o per sottoporsi alla rilevazione della glicemia. L'ambulatorio è gratuito, c'è una cassettina per le offerte. Ad oggi, in tutto, sono stati raccolti 1.200 euro «subito reinvestiti in materiale che non ci viene passato dal servizio sanitario, come gli stick glicemici – spiega Sola -.Se trovassimo il direttore sanitario, nel giro di 15 giorni potremmo aprire anche il centro riabilitativo. Si richiede un impegno di massimo 4 ore al mese a fronte di una retribuzione di 400 euro. Ovviamente è un lavoro in perdita per mettersi a disposizione della collettività, ma capisco che lavorare in studio sia più redditizio. Abbiamo ascoltato le esigenze degli utenti anziani, che hanno bisogno di riabilitazione e di esercizio. Offriremmo servizi su appuntamento ad un prezzo dimezzato rispetto al mercato, ma non facciamo concorrenza. Non togliamo clienti ai centri fisioterapici, diamo un servizio a chi non lo avrebbe. Potremmo offrire un servizio scontato anche ai nostri 400 dipendenti che si prendono cura degli anziani. Sono soprattutto donne che, con l'avanzare dell'età, soffrono di mal di schiena per gli sforzi. Abbiamo la disponibilità dei nostri due fisioterapisti ed i macchinari adatti». Serve solo un direttore «Volevo sensibilizzare fisiatri, ortopedici o geriatri in pensione a dedicare un po' di tempo agli anziani, diventando responsabili dell'ambulatorio di fisioterapia». Visto che nessuno risponde all'appello, ora c'è l'annuncio: «Cercasi Direttore sanitario – si legge-. L’ambulatorio, rivolto alle persone anziane del territorio per prestazioni di fisioterapia a prezzi abbordabili per i pensionati, sarà aperto indicativamente in via Gaminella a Schio due pomeriggi alla settimana, per 2 ore circa al giorno. È chiaro che il compenso dovrà coniugare anche un’attività di volontariato, ipotizzando sotto il profilo economico un’attività di pareggio se non di perdita. Le ricerche sul territorio, condizionate anche dalla normativa, che esclude per la figura richiesta qualsiasi legame con l’Ulss, non hanno dato esito positivo. Mi rivolgo a potenziali candidati di buona volontà per far partire un servizio utile agli anziani della città». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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