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«In classe siamo tutti uguali»

La rappresentazione teatrale all’Ipsia Garbin. ZILLIKENLa platea degli studenti fra cui molti figli di immigrati. K.Z.
La rappresentazione teatrale all’Ipsia Garbin. ZILLIKENLa platea degli studenti fra cui molti figli di immigrati. K.Z.
La rappresentazione teatrale all’Ipsia Garbin. ZILLIKENLa platea degli studenti fra cui molti figli di immigrati. K.Z.
La rappresentazione teatrale all’Ipsia Garbin. ZILLIKENLa platea degli studenti fra cui molti figli di immigrati. K.Z.

Metti 150 ragazzi di 16 anni a parlare di immigrazione scegliendo la via del teatro o, meglio, del teatro forum. All'Ipsia “Garbin” di via Tito Livio, l'altra mattina è andata in scena la prima di tre rappresentazioni che fanno parte del progetto “Pianeta adolescenti”. L'obiettivo, attraverso una serie di attività, è prendere di petto le criticità del mondo dei giovani ma anche scattare un'istantanea della realtà cittadina.

TEATRO. In questo caso, grazie all'intervento della Fondazione Capta, è stata data voce alle seconde (o terze) generazioni di immigrati, ma anche ai loro compagni di classe. La platea, composta da tutte le terze del Garbin è stata coinvolta in questa particolare forma di teatro che rompe senza mezze misure la divisione tra attori e pubblico. In un primo momento, gli operatori di Capta hanno sottoposto i ragazzi ad un breve sondaggio da cui è emerso come circa un terzo dei presenti aveva almeno un genitore di origine straniera ma anche che l'integrazione non è ancora una realtà. Nemmeno tra i giovanissimi. Se quasi nessuno ritiene che il mondo degli adolescenti italiani e quello degli stranieri siano completamente separati, per la maggioranza si tratta di pianeti che coincidono solo in parte, soprattutto a causa di differenze culturali che incidono nella vita di tutti i giorni. Poi, sono scattate due scene elaborate da studenti ed operatori sul tema immigrazione. E, anche in questo caso, il pubblico di giovani ha potuto interagire per “modificarne” il finale. Non si è trattato di una messinscena improvvisata. Anzi: dalla scorsa primavera, sono stati selezionati dei gruppi di ragazzi che fossero un campione rappresentativo di una classe vera e propria. Questi “focus group” hanno lavorato sul tema delle differenze fino a creare, con una quindicina di prescelti da diverse scuole scledensi, lo spettacolo interattivo che ha debuttato al Garbin. «Non è casuale la scelta di mettere in scena qui lo spettacolo – spiega la referente per il “Garbin”, Milva Scortegagna -. Come istituto professionale, infatti, abbiamo la più alta percentuale di ragazzi che provengono da famiglie straniere e mettiamo in campo molte iniziative per contrastare la dispersione scolastica». Alla mattinata ha partecipato anche l'assessore alle politiche sociali Cristina Marigo a testimoniare l'importanza che il progetto ha per l'Amministrazione.

PROGETTO. Oltre al Comune di Schio, in “Pianeta adolescenti” sono stati coinvolti Ulss 7, Age, cooperativa Primavera nuova, la Fondazione Capta, il “Garbin” e l'istituto salesiano. Non si tratta di un'iniziativa esclusivamente dedicata all'immigrazione ma nel corso dello scorso anno scolastico sono stati affrontati anche il problema del corretto utilizzo dei social network, la tematica del senso civico e della partecipazione ma saranno portati a termine anche interventi specifici con ragazzi a rischio dispersione scolastica e serate dedicate ai genitori. Ulss, scuole e Associazione genitori sono state coinvolte anche con un vero e proprio piano di “aggiornamento” sui temi legati all'adolescenza.

Karl Zilliken

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