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In 150 firmano
contro la movida
in centro storico

Folla di giovani in via Castello durante una manifestazione. [FOTOGRAFO]ARCHIVIO
Folla di giovani in via Castello durante una manifestazione. [FOTOGRAFO]ARCHIVIO
Folla di giovani in via Castello durante una manifestazione. [FOTOGRAFO]ARCHIVIO
Folla di giovani in via Castello durante una manifestazione. [FOTOGRAFO]ARCHIVIO

In 150 protestano contro la “movida” del centro storico tra le vie Castello, Petitti di Roreto e De Pinedo. In quei pochi metri quadrati dove si trovano tre locali molto frequentati in orario serale e notturno , a cui d'estate si aggiunge il chiosco in Tajara, è montata la protesta di un gruppo di residenti che lamentano una situazione descritta come «insostenibile» a causa di disturbo della quiete e sporcizia. Ma i gestori delle attività contestano punto su punto, sottolineando di essere nel pieno rispetto delle regole. E anche il sindaco Valter Orsi risponde ai firmatari della lettera sottolineando che non si può avere “la botte piena e la moglie ubriaca”. «Se vogliamo un centro vivace non si può impedire di lavorare a chi lo rende tale».

LA PROTESTA. La lettera firmata da 150 persone «residenti o titolari di appartamenti» siti in via Castello, Petitti Di Roreto e via De Pinedo parla di una situazione descritta come «insostenibile». «Schiamazzi notturni tra mezzanotte e le prime ore del mattino» che provocano «disturbo della quiete», causate da «gruppi di persone verosimilmente in preda ad ebbrezza alcolica», che oltre ad «intemperanze verbali», lascerebbero dietro di sé sporcizia, bicchieri e bottiglie, cocci di vetro, mozziconi di sigarette. A questo si aggiungerebbero, sempre secondo i promotori di questa campagna, tracce di urina e di vomito ed addirittura «danni su campanelli muri e finestre». Una situazione che a loro dire negli ultimi mesi non sarebbe di molto migliorata.

LA REAZIONE. I gestori delle attività però non ci stanno. «Questa è una zona di ritrovo, è vero - afferma uno di loro, Angelo Angelina - Ma la nostra è una clientela che anche quando è in festa è tutt’altro che maleducata. Non ci sono mai state contestate violazioni delle regole per schiamazzi o altri disturbi della quiete e sfido chiunque a passare qui all’orario di chiusura per vedere come lasciamo la zona». Se altri disturbano o sporcano dopo non è da imputare ai bar. «Invece se la questione sono quelle due ore dopo mezzanotte il venerdì e il sabato sera, allora credo che qualcuno voglia creare una tempesta in un bicchier d’acqua». Chiede anzi che i promotori della petizione si palesassero. «Noi ci mettiemo la faccia. Lo facciano anche loro».

CENTRO VIVO. La posizione del sindaco Valter Orsi è netta: «Non si può pretendere un centro vivo e poi lamentarsi se vive».

Dopo aver ricevuto le firme dei residenti, Orsi ha convocato i gestori dei bar. «Ho ricordato il rispetto delle norme contenute nel regolamento di polizia urbana, come il divieto per la clientela di uscire dai plateatici con bicchieri e bottiglie e l’attenzione a non creare disagi per la viabilità lungo la strada. In loro ho trovato grande collaborazione». Il sindaco dice anche di essere passato dopo qualche tempo per verificare la situazione, non trovando nulla di fuori dal normale.

Elia Cucovaz

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