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Il kebab collabora contro le baby gang

Il kebab di via Btg. Val Leogra che ricorre contro l’ordinanza del sindaco.  K.Z.Controlli della polizia locale in piazza Falcone Borsellino
Il kebab di via Btg. Val Leogra che ricorre contro l’ordinanza del sindaco. K.Z.Controlli della polizia locale in piazza Falcone Borsellino
Il kebab di via Btg. Val Leogra che ricorre contro l’ordinanza del sindaco.  K.Z.Controlli della polizia locale in piazza Falcone Borsellino
Il kebab di via Btg. Val Leogra che ricorre contro l’ordinanza del sindaco. K.Z.Controlli della polizia locale in piazza Falcone Borsellino

«La proposta di chiusura anticipata è illegittima ma noi siamo pronti a collaborare». Mehmet Meral e Siho Karasayli, i due soci proprietari di “Istanbul city kebap Schio Snc” in via Btg. Val Leogra ribattono alle accuse contenute nel rapporto della polizia locale “Alto Vicentino” che ha indotto l'amministrazione comunale ad avviare il procedimento per obbligare il ristorante a chiudere i battenti alle 22 per i prossimi tre mesi. Gli agenti del comandante Giovanni Scarpellini, infatti, avevano rilevato, dal 4 agosto al 16 settembre scorsi, tre infrazioni all'orario di apertura con il coinvolgimento di due personaggi gravati da misure restrittive. Tra di essi, Othmane Alouani, ora latitante. Il ristorante, da cui sarebbe anche partita la spedizione punitiva verso il circolo “Cristal 2” di via San Giovanni Bosco, avrebbe rappresentato, secondo gli agenti ed il sindaco Valter Orsi «un pericolo per la sicurezza e la quiete». Un'accusa che proprio non va giù ai proprietari che, per questo, hanno incaricato l'avvocato Andrea Cornolò di prendere immediati contatti con il Comune. Nei tempi stabiliti, il legale ha depositato in municipio un memoriale difensivo. La posizione di Meral e Karasayli si può sintetizzare in due considerazioni, una riferibile all'orario di apertura; l'altra alla possibilità di ospitare clienti considerati pericolosi. Per ciò che riguarda l'orario, l'avv. Cornolò ha depositato con il memoriale anche la Scia di inizio attività «presentata al Comune di Schio in cui è chiaramente riportato l'orario di apertura: da lunedì a domenica dalle 11 alle 4. Il gestore ha esposto erroneamente un cartello che riportava gli orari di chiusura sbagliati, perché riportava l'orario delle 2 e non le 4 come previsto dall'autorizzazione». Per quanto riguarda, invece, il secondo aspetto la posizione è netta: «È impensabile imporre ad un gestore di chiedere informazioni ai clienti sui precedenti penali o su misure restrittive – spiegano i proprietari di “Istanbul city kebap tramite il loro legale-. Sarebbe stato auspicabile, invece, che la polizia locale avesse avvisato il gestore che tra i propri clienti vi sono persone pregiudicate o soggette a misure restrittive facendo magari anche vedere delle foto identificative. In questo modo, potremmo allontanare gli indesiderati, far loro capire che non sono graditi o, al limite, circoscrivere la loro presenza esclusivamente al consumo di cibi e bevande senza soste ulteriori». CONTROLLI. Prosegue il pugno contro le baby-gang. Poco dopo le 21 di lunedì sera, carabinieri e polizia locale sono intervenuti in piazza Falcone e Borsellino: i residenti hanno segnalato la presenza di un gruppo di otto ragazzi che, contrariamente a quanto disposto dall'apposita ordinanza emanata dal Comune per l'area, stazionava con bottiglie di vetro e musica a tutto volume, I giovani sono stati identificati ed alcuni di loro sanzionati per aver contravvenuto alle disposizioni. Non solo: i non scledensi riceveranno anche il divieto di tornare in città per un periodo di tempo da stabilire. Intanto ieri il sindaco Orsi è stato ricevuto dal Prefetto: «Ho ricevuto dati confortanti sulle azioni messe in campo in questi mesi, con i servizi aumentati. Siamo sulla strada giusta», ha commentato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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