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Il dj fermato per l’alcol sconta la pena in enoteca

Luciano Gaggia a sinistra con Claudio Stella in enotecaControlli dei carabinieri con l’alcoltest fuori dai locali.  ARCHIVIO
Luciano Gaggia a sinistra con Claudio Stella in enotecaControlli dei carabinieri con l’alcoltest fuori dai locali. ARCHIVIO
Luciano Gaggia a sinistra con Claudio Stella in enotecaControlli dei carabinieri con l’alcoltest fuori dai locali.  ARCHIVIO
Luciano Gaggia a sinistra con Claudio Stella in enotecaControlli dei carabinieri con l’alcoltest fuori dai locali. ARCHIVIO

Deve fare un tragitto di 800 metri dal locale dove aveva appena fatto ballare centinaia di giovani e l’hotel dove andrà a riposare prima di ripartire per Schio. Lo fermano i carabinieri, gli fanno l’alcoltest e lo trovano positivo con 1,18. È recidivo, gli tolgono la patente e il giudice di Trieste, dov’è avvenuto il controllo, lo condanna ad un anno e ad una multa di 4 mila euro, quest’ultima condonata come parte dei dodici mesi ricevuti se si sottopone ai lavori socialmente utili. E dove lo mandano a scontare la pena? In un’enoteca. Sembrerebbe una barzelletta se non fosse tutto vero e certificato. Il protagonista è lo scledense Luciano Sbalchiero, in arte dj Gaggia, re incontrastato della dance nostrana ma con ingaggi in tutta Italia e anche all’estero, soprattutto nel periodo estivo. Infatti siamo nell’estate del 2016, il 17 agosto, e Gaggia ha appena suonato in una discoteca rinomata del capoluogo giuliano. «Quando lavoro lontano mi fermo sempre là a dormire, per precauzione - spiega il dj. - L’hotel era a meno di un chilometro. Alle 5 del mattino ho preso l’auto . Ovvio, qualcosa avevo bevuto ma non ero ubriaco e in giro non c’era più nessuno». A parte i carabinieri, che stanno facendo pattugliamento notturno, lo fermano, gli fanno la prova dell’alcol. Ed ecco la stangata: supera di due volte il limite consentito per mettersi alla guida, e malgrado sia praticamente arrivato a destinazione, viene deferito all’autorità giudiziaria. «Purtroppo nove anni fa mi avevano già beccato con l’alcoltest, sicché sono risultato recidivo, non essendo passati i dieci anni che cancellano il pregresso, e mi sono ritrovato in tribunale». Il giudice lo condanna ad un anno e alla pesante multa ma lo scorso 9 aprile il gip triestino Giorgio Nicoli emette un’ordinanza di “sospensione del procedimento con messa in prova”. In pratica può svolgere un lavoro di pubblica utilità per sei settimane, affidato all’associazione di volontariato penintenziario “Utopie fattibili” di Vicenza, guidata da un altro noto dj, Claudio Stella, che guardacaso gestisce l’enoteca Perbacco a Camisano. E dove finisce Gaggia? Proprio là, a partire da giovedì prossimo. «Per 18 ore settimanali dovrò dare una mano, fare pulizie, forse anche servire. Sono a disposizione». Inoltre viene “condannato“ a fare una serata benefica, già fissata per venerdì 14 al Nordest di Caldogno, come leggerete a parte. «Lo so che sembra un controsenso, uno dei “colmo dei colmi”; è come se mandassero un ladro in banca a scontare la pena, però mi adeguo. Stella è felicissimo di avermi, magari gli tiro sù un po’ di clientela». Perché, senza falsa modestia, Gaggia, pur alla bella età di 57 anni e con 40 anni di carriera alle spalle, almeno per un disk jockey, è ancora seguitissimo, tanto in pista che in tv, radio e sui social. «E comunque non vado là per bere, sia ben chiaro. Faccio le cose talmente sul serio che per la mia serata in beneficenza ho ottenuto il patrocinio della Regione Veneto, firmato da Luca Zaia in persona». Che di dj se ne intende, visto il suo passato da pr per le discoteche. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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