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Il centro si mobilita
«Mancano servizi
ci vuole il market»

Dopo la chiusura del supermercato Pam avvenuta a gennaio gli ampi locali sono ancora vuoti. CISCATO
Dopo la chiusura del supermercato Pam avvenuta a gennaio gli ampi locali sono ancora vuoti. CISCATO
Dopo la chiusura del supermercato Pam avvenuta a gennaio gli ampi locali sono ancora vuoti. CISCATO
Dopo la chiusura del supermercato Pam avvenuta a gennaio gli ampi locali sono ancora vuoti. CISCATO

«Stop alla desertificazione del centro. L’Amministrazione comunale deve affrontare contrastare la corsa verso un degrado ormai prossimo». Senza bisogno di social network è già diventata “virale” la raccolta firme promossa per chiedere «un’azione concreta e incisiva» per il rilancio di piazza Almerico Da Schio. Un rilancio che secondo i promotori passa anche dal ritorno di un supermercato “di comunità” dopo la chiusura del Pam. «Ora in centro non ci sono alternative per chi non può usare l’auto».

L’iniziativa è già sulla bocca di tutti e non solo in piazza Da Schio. Nonostante la campagna sia cominciata solo da un paio di giorni, infatti, le sottoscrizioni raccolte sono già oltre un centinaio. I promotori della petizione, però, puntano a moltiplicarle entro un paio di settimane. A mettere mano alla penna in effetti non sono solo residenti, commercianti e professionisti dei “palazzoni”, ma anche tanti altri che vivono o lavorano in altre vie del centro, a testimonianza di come la questione sia sentita.

La stessa idea della raccolta firme è partita non da una residente della piazza, ma da una cittadina che abita nelle vicinanze, Grazia Matino, già nota per il suo impegno civile in particolare nel campo delle pari opportunità. «Non è una protesta - spiega Matino - Ma un modo per far capire al Comune quanto l’argomento sia sentito, affinché mettano in atto un progetto complessivo per l’area di cui fino adesso abbiamo solo sentito parlare».

Diversi cittadini infatti hanno già dato la loro disponibilità per raccogliere firme e affermano che fino ad ora «nessuno ci ha rifiutato il suo sostegno». Fra chi ha firmato anche a nome del suo esercizio c’è Paola Cazzola del bar Plaza: «Bisogna fare qualcosa. Quello spazio vuoto è una perdita pesante per tutta la piazza». I moduli sono già disponibili anche in alcune attività commerciali e nelle portinerie dei condomini.

Le questioni centrali sono due. Da una parte quella del supermercato, che per i promotori della petizione è più di una “comodità”. «Oggi gli anziani sono l’ultimo presidio della comunità scledense in un centro sempre più abbandonato» recita un passaggio della lettera che sarà inviata al sindaco. Un supermercato raggiungibile a piedi, quindi, è anche un argine allo spopolamento. L’amministrazione dovrebbe perciò impegnarsi per trovare il modo di riempire il vuoto. «I locali disponibili, del resto, sono più d’uno». La seconda questione è di carattere più generale. «Ben vengano le nuove aiuole - aggiunge Matino - Ma servono anche misure diverse». Come incentivi per nuove attività, una formula per calmierare gli affitti, agevolazioni sui parcheggi. Insomma: «azioni concrete e incisive». E chi non ci metterebbe la firma?

Elia Cucovaz

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