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Il 34% di alunni è miope
Lo scopre lo screening

Il presidente dei Lions, Luciano De Zen, assiste ad uno screening. S.P.
Il presidente dei Lions, Luciano De Zen, assiste ad uno screening. S.P.
Il presidente dei Lions, Luciano De Zen, assiste ad uno screening. S.P.
Il presidente dei Lions, Luciano De Zen, assiste ad uno screening. S.P.

Calo della vista: alle scuole medie il problema riguarda un alunno su tre e lo scopre uno screening proposto dai Lions nell’ambito di un progetto di prevenzione sanitaria e sociale. E il 29% degli adolescenti visitati non è mai stato da un oculista.

Miopie e deficit visivi che comportano l'uso di lenti per compensare la difficoltà di leggere quanto scritto dai docenti sulla lavagna in classe: sono questi alcuni dei risultati emersi durante il progetto di screening visivo promosso dal Lions Club di Schio nei tre istituti comprensivi della città.

IL PROGETTO. Dal 6 al 10 febbraio e dal 13 al 16 marzo, il Club scledense, in collaborazione con l'Ulss7 Pedemontana ed il supporto dell’Ottica Stefani di Schio e dalla PFM Packaging Machinery S.p.A. di Torrebelvicino, ha effettuato un servizio di screening della vista a bordo dell’unità mobile oftalmica della Cooperativa Irifor di Trento. Il progetto è stato proposto gratuitamente a 465 famiglie di alunni frequentanti la classe prima media dei tre istituti comprensivi di Schio e della sezione staccata di San Vito di Leguzzano e vi hanno aderito 387 famiglie.

«Il Lions Club Schio, da sempre impegnato in attività di service, ha voluto fare prevenzione sui problemi degli occhi. Questo servizio- spiega Luciano de Zen presidente del Club di Schio- è stato proposto, in collaborazione con le scuole, per educare le famiglie alla diagnosi precoce di deficit o alterazioni, spesso presenti anche in forma latente, che, se non trattati tempestivamente e adeguatamente, difficilmente sono recuperabili in età adulta. Ogni visita si è svolta con l’esame dell’acuità visiva per vicino e per lontano, cover test per lontano e per vicino, valutazione della motilità oculare e stereopsi con Lang Test».

I DATI. «Le adesioni allo screening- prosegue Luciano De Zen- sono state: 79% degli alunni delle Battistella di Magré e San Vito di Leguzzano, 85% alle Maraschin, 86% alla media Fusinato pari a 387 alunni su un totale di 465 alunni. Fra i dati più interessanti è emerso che la percentuale di alunni che non avevano mai fatto un esame oculistico è stata pari al 29%; quella di alunni giudicati nei limiti di norma è stata pari al 66%, mentre al 34% dei ragazzi sono stati consigliati non solo una visita ulteriore di approfondimento: 2,0% il controllo oculistico periodico; 0,5% esame del fundus oculi e 1,5% controllo ortottico, ma anche accertamenti per deficit di convergenza, 4.7 % , ortoforia 2,0%, exoforia 2.5%, controllo lenti in uso 6.1% , ipermetropia 7,0%, miopia non lieve 4,0% , astigmatismo 4,0% , daltonismo 0,2%, esotropia 0.2% e 1,0% sia per cicloplegia che per astenopia».

LA PREVENZIONE: «La condizione diagnostica riscontrata con maggiore frequenza è stata la miopia lieve- conclude De Zen- In alcuni casi la famiglia non era a conoscenza delle problematiche del figlio, essendo stata la prima visita oculistica cui veniva sottoposto. Ai genitori, infatti, è arrivato, in busta chiusa e tramite scuola, il referto stilato dai professionisti sanitari. Tutto questo porta a sottolineare l'importanza dello screening della vista nei minori, perché tra i cinque sensi la vista è quello che fornisce più informazioni al cervello, pari all'80%».

L’ESPERTO. «Prendersi cura della vista sin da piccoli significa poter preservare un aspetto fondamentale della qualità della vita- spiega l'oculista Federico Dalle Vedove- La prevenzione è fondamentale in età pediatrica: i primi controlli andrebbero effettuati entro l'anno di età nel cosiddetto periodo "plastico" in cui è possibile intervenire per correggere problemi che altrimenti, se scoperti più tardi, possono durare sino all'età adulta. E' stato dimostrato da alcune ricerche che nei più giovani i problemi alla vista non sono legati all'uso smodato di cellulari e tablet, ma possono emergere dall'affaticamento visivo. Lo screening inoltre resta il miglior modo per far emergere patologie come astigmatismo e ipermetropie».

Sara Panizzon

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