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«Ho trovato il lupo Emozione e paura mentre mi fissava»

La fotografia  scattata da Giordan durante l’avvistamento del lupo a pochi metri da lui sul Carega
La fotografia scattata da Giordan durante l’avvistamento del lupo a pochi metri da lui sul Carega
La fotografia  scattata da Giordan durante l’avvistamento del lupo a pochi metri da lui sul Carega
La fotografia scattata da Giordan durante l’avvistamento del lupo a pochi metri da lui sul Carega

«Il lupo a 20 metri sul Carega, un'emozione che aspettavo da una vita». Giancarlo Giordan, 51 anni tra due mesi, ama la montagna. Quasi ogni sera, quando può, durante la bella stagione raggiunge le Piccole Dolomiti dalla sua abitazione di Cà Trenta a Schio per una corsa in altura o per una giro in sella alla mountain bike. Una sera come tante, quindi, lo scorso martedì, gli ha però regalato un incontro ravvicinato che difficilmente riuscirà a dimenticare, anche perché era il suo sogno fin da quando era bambino. «Ho lasciato la macchina intorno alle 18 e dal rifugio “Cesare Battisti” mi sono incamminato verso cima Carega. Tra le mie passioni c'è anche quella della fotografia e avevo portato con me anche la macchina fotografica per immortalare qualche paesaggio o qualche animale. Avevo già scattato numerose foto di camosci, era l'ora ideale per vedere anche intere famiglie con tanto di piccoli al seguito. Ad un certo punto, tra la vegetazione, ho visto qualcosa che si muoveva e ho pensato potesse trattarsi di un altro camoscio, ma ho subito visto che la sagoma era ben diversa. L’animale si è scoperto un po' dalla sua posizione nella boscaglia e sono riuscito a vedere che era un lupo. Fermo, immobile, mi guardava. Era a poco meno di un centinaio di metri da me. Ho scattato qualche foto dal sentiero. Poi, l'istinto mi ha detto di tentare di avvicinarmi per quanto possibile e l'ho ascoltato». Giordan, che di professione collauda stampanti 3D alla “Trumpf Sisma Srl” di Schio ed è anche vigile del fuoco volontario, ha quindi deviato dal camminamento predisposto e ha cercato di aggirare gli ostacoli per avvicinarsi al punto in cui aveva visualizzato l'animale. «C'erano troppe “mughe” e, a un certo punto, mi pareva di averlo perso. Poi ho visto che era a 20 metri da me. Onestamente non so dire se fosse lo stesso animale che si era spostato o se, invece, si trattasse di un altro esemplare. Quello che so è che mi fissava e io fissavo lui, impassibile per qualche momento interminabile. Poi, si è dileguato andando verso monte. Io ho continuato il mio percorso. Durante il ritorno, ho preso un sentiero più alto perché speravo di incrociarlo nuovamente ma non c'è stato verso». La naturale paura di fronte a un animale che può diventare aggressivo si era ormai trasformata in grande emozione. Quando sono arrivato nello stesso punto del primo incontro, però, si è levato in cielo quello che aveva tutte le sembianze di un rapace. Che ci fosse una preda lasciata dal lupo?». Durante la sua carriera da sportivo e da runner in montagna interrotta cinque anni fa dopo il morso di una zecca che lo ha costretto a lungo in ospedale, Giordan ha subito diversi attacchi da parte da cani di contrada lasciati liberi e, quindi, solitamente è timoroso. Non martedì sera: «Non so per quale motivo, forse per l'emozione, non ho avuto alcuna paura. Eravamo solo io ed il lupo, in silenzio – ha concluso Giordan con il sorriso –. E pensare che quando sono arrivato al rifugio c'era il cane dei gestori, abituato ai clienti, e mi ha spaventato». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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