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Hanno 14 anni i clienti dei pusher

Controlli anti droga della polizia locale nell’area verde del Castello, sul colle che sovrasta il centro storico di Schio. FOTO DONOVAN CISCATOJammeh BakaryJackesen Edokpaigbe
Controlli anti droga della polizia locale nell’area verde del Castello, sul colle che sovrasta il centro storico di Schio. FOTO DONOVAN CISCATOJammeh BakaryJackesen Edokpaigbe
Controlli anti droga della polizia locale nell’area verde del Castello, sul colle che sovrasta il centro storico di Schio. FOTO DONOVAN CISCATOJammeh BakaryJackesen Edokpaigbe
Controlli anti droga della polizia locale nell’area verde del Castello, sul colle che sovrasta il centro storico di Schio. FOTO DONOVAN CISCATOJammeh BakaryJackesen Edokpaigbe

L’età media dei clienti dei pusher del Castello è fra i 14 e i 16 anni e frequentano le superiori. Un dato allarmante ma certificato dai controlli che la polizia locale Nordest vicentino sta facendo alla stazione dei bus di Thiene, utilizzando il pastore tedesco Rocky, dove arrivano anche studenti di Schio. Ebbene, nell’ultima settimana quattro adolescenti scledensi sono stati beccati con piccoli quantitativi di marijuana che hanno ammesso di aver comprato dagli africani che gravitano nell’area verde del centro.

L’ultimo è stato perquisito ieri mentre scendeva dal bus: aveva con sé un grammo, una dose da 10 euro comprata il giorno prima del blitz di polizia locale Alto vicentino e polizia di Stato che ha portato all’arresto del gambiano Jammeh Bakary, 29 anni e alla denuncia di quattro suoi collaboratori, fra cui un minorenne italiano e gli altri tre richiedenti asilo. Il tutto mentre i carabinieri della Compagnia di Schio a Giavenale portavano a termine un’operazione contro profughi nigeriani che smerciavano, nel loro alloggio, eroina, cocaina e marijuana. In manette è finito Jackesen Edokpaigbe, 23 anni, a cui sono stati sequestrati 5 grammi di marijuana, oltre 80 euro in banconote da 5 e 20 provento dello spaccio ed un foglio con indicati nomi di molti clienti, su cui verranno esperiti ulteriori accertamenti.

Come hanno appurato gli agenti impegnati nel blitz in Castello di mercoledì pomeriggio, i pusher avevano messo in atto un’organizzazione appresa probabilmente in qualche città metropolitana, con sentinelle, nascondigli e quantità minime di stupefacente addosso ma un notevole giro di soldi. La polizia locale ha informato l’Ufficio immigrazione della Questure che dovrebbe provvedere a revocare il permesso umanitario ai profughi denunciati, due dei quali, peraltro, ieri bighellonavano già per il centro, incuranti della denuncia stessa. Durante gli interrogatori due pusher avrebbero dichiarato di ritenere «troppo duro l’atteggiamento del sindaco Orsi nei confronti dei richiedenti asilo». Intanto il comitato Prima Noi invita la popolazione alla mobilitazione generale: «Proporremo ai rappresentanti politici che sostengono il sindaco Valter Orsi e a chi ci sta, di valutare l'opportunità di promuovere un'iniziativa per esprimere vicinanza all'operato delle forze dell'ordine e per ribadire forte il concetto che Schio non è disposta a tollerare in silenzio che orde di falsi profughi bivacchino per le vie della città con l'intento di fare quattrini smerciando schifezze ai nostri giovani».

Mauro Sartori

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