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Grandinata devastante
Danni per dieci milioni

Auto danneggiate dalla grandine a Pievebelvicino. FOTO CISCATOL’antico muro crollato nella chiesetta di San Rocco
Auto danneggiate dalla grandine a Pievebelvicino. FOTO CISCATOL’antico muro crollato nella chiesetta di San Rocco
Auto danneggiate dalla grandine a Pievebelvicino. FOTO CISCATOL’antico muro crollato nella chiesetta di San Rocco
Auto danneggiate dalla grandine a Pievebelvicino. FOTO CISCATOL’antico muro crollato nella chiesetta di San Rocco

Comuni valleogrini uniti nella speranza di ottenere i rimborsi per i danni provocati dalla devastante grandinata dell'altra notte. Dopo il Comune di Torrebelvicino, anche quello di Schio si è attivato ed ha inoltrato in Regione la richiesta per il riconoscimento dello stato di crisi per calamità naturale. Se ottenuto, lo status potrebbe consentire di ottenere dei piccoli risarcimenti per la distruzione che la tempesta ha portato soprattutto nell'area compresa tra Poleo, Magrè e Pievebelvicino.

Da una prima stima solo il Comune di Torrebelvicino ha calcolato circa 5 milioni di euro di danni tra le proprietà pubbliche e private ma «non è certo un dato definitivo – sottolinea il vicesindaco Leone Battilotti – anzi nei prossimi giorni sicuramente è destinato ad aumentare». Al bancone dell'ufficio tecnico continuano infatti ad affacciarsi cittadini (già superata la cinquantina) per depositare la documentazione relativa ai danni subiti. «Soprattutto danni alle abitazioni – aggiunge il vicesindaco - come rotture di lucernari, finestre, pannelli solari, coperture di tetti, cupolini ma anche danni ai veicoli».

A Schio il sindaco Valter Orsi ha spiegato che «non è ancora stato possibile arrivare ad una quantificazione complessiva dei danni cittadini» anche se una cifra ipotetica può certamente avvicinarsi a quella turritana. «Comunque – evidenzia Orsi - per quanto riguarda i danni provocati al patrimonio pubblico, ci aggiriamo intorno al mezzo milione di euro». Tra gli edifici e manufatti martoriati dalla grandine ci sono il Rustico Pettinà, la scuola d'infanzia Rossi, la scuola media Fusinato, asilo nido Peter Pan, alcune pensiline dell'autobus a Magrè, a cui si aggiungono piccoli smottamenti nelle zone collinari del Tretto e problemi alla rete idrica.

L'ondata di forte maltempo ha inoltre provocato il crollo del muro dell'antica scalinata di San Rocco, che da qualche settimana è in fase di ristrutturazione. «Sulle cause del crollo - riferiscono dagli uffici comunali, è da ipotizzare che abbiano influito i due forti acquazzoni, con un aumento del peso di spinta del terreno sulla porzione di muratura di sostegno». È in corso di invio la comunicazione alla Soprintendenza per poter intervenire d'urgenza con la ricostruzione del muro, approfittando della presenza del cantiere già allestito.

«Dopo una prima ricognizione - evidenzia ancora Orsi - abbiamo deciso di inoltrare in Regione la richiesta per lo stato di crisi. Invito però i cittadini a non alimentare false aspettative, perchè non c’è nessuna certezza sui rimborsi e se anche dovessero essercene coprirebbero solo una parte dei costi. In questi casi comunque è importante documentare i danni subiti e conservare le fatture, in modo da aver pronta al bisogno una pezza giustificativa».

Anche il vicino comune di S. Vito di Leguzzano è stato interessato, seppure marginalmente, dalla furia del fortunale. «Vista l’entità più contenuta dei danneggiamenti - afferma il primo cittadino Umberto Poscoliero - abbiamo ritenuto di non richiedere lo stato di crisi».

Silvia Dal Ceredo

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