SCHIO. Gli propongono di acquistare un casa all'asta. Ma è una truffa. Nei giorni scorsi a Schio, i carabinieri e i finanzieri hanno eseguito un sequestro preventivo d’urgenza, disposto dal dott. Giovanni Parolin, sostituto procuratore e convalidato dal dott. Massimo Gerace, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vicenza. Il provvedimento è stato emesso in relazione ad una truffa compiuta ai danni di un cittadino italiano residente nell’Alto-vicentino che, prefigurando l’acquisto all’asta di un immobile (poi rivelatosi inesistente), aveva elargito ingenti somme di denaro ai tre soggetti indagati.
Nel corso delle indagini è stato ricostruito con chiarezza il comportamento criminale dei tre, due uomini, L.G. e P.A. di 59 e 50 anni, ed una donna, L.G. di 35 anni, tutti di origini siciliane e già noti alle forze dell’ordine per svariati precedenti. Questi, approfittando della relazione sentimentale tra la vittima e la donna, proponevano al malcapitato l’acquisto di un immobile a Caldogno, in realtà inesistente. I malviventi ottenevano così 70 mila euro in diverse tranches.
I militari dell’Arma e delle Fiamme gialle hanno quindi ricostruito tutta la vicenda grazie all’acquisizione della corrispondenza e all’analisi delle movimentazioni finanziari. E, simultaneamente all’esecuzione di perquisizioni locali, hanno sigillato anche tutti i conti correnti riconducibili agli indagati. Attraverso una ricostruzione dei movimenti bancari, è stata sequestrata anche una Renault Clio, acquistata pochi giorni dopo l’accredito di una delle tranches ed intestata fittiziamente ad un parente di uno degli indagati.