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Donatori più forti dell’influenza L’Avis è da record

Un momento dell’assemblea Avis andata in scena sabato. FOTO COGO
Un momento dell’assemblea Avis andata in scena sabato. FOTO COGO
Un momento dell’assemblea Avis andata in scena sabato. FOTO COGO
Un momento dell’assemblea Avis andata in scena sabato. FOTO COGO

Nemmeno l’influenza ha messo al tappeto l’animo dei volontari dell’Avis. L’epidemia del malanno di stagione, che nel periodo del picco ha determinato un preoccupante calo delle scorte di sangue in molti ospedali, non ha scalfito o tanto meno messo in crisi il collaudato sistema organizzativo e gestionale dell’Avis Schio Altovicentino che ha saputo far fronte all’emergenza pur con tanti donatori abituali a letto. Ed anche chi ne è uscito, dovendo lasciar passare almeno un paio di settimane dalla fine delle terapie, ha dovuto aspettare il superamento della lunga scia dei postumi prima di recarsi al Centro trasfusionale: per poter donare il sangue infatti bisogna essere in uno stato di salute ottimale. Grazie all’impegno di tutti i volontari, il 2017 è stato un anno di conferme, di ulteriore sviluppo e di grandi soddisfazioni. Le donazioni sono state complessivamente 6 mila 869 (5 mila 474 di sangue intero e 1.395 di plasmaferesi), solo 12 in meno rispetto al 2016. L’Avis Schio Alto Vicentino conta attualmente 3 mila 871 donatori attivi (di cui 2.535 maschi e 1.336 femmine), 73 in più rispetto all’anno precedente; 1.317 hanno meno di 35 anni. Nel 2017 i nuovi iscritti sono stati 362; 307 quelli registrati nel 2016. «L’attività che ci ha coinvolto maggiormente lo scorso anno è stata la celebrazione del 60° anniversario di fondazione della nostra comunale - ha detto il presidente Giulio Fabbri in occasione dell’affollata assemblea dei soci che si è tenuta al Teatro civico -.. I primi sessant’anni sono un punto di arrivo importante, un traguardo di grande rilievo per un’associazione di volontariato e, a maggior ragione, per una realtà come quella dei donatori che offrono il proprio sangue in forma anonima, gratuita, periodica e responsabile a beneficio delle tante persone che possono continuare a vivere grazie alle trasfusioni. Sono state almeno una cinquantina le attività e le manifestazioni che ci hanno visto impegnati nel corso del 2017 e, tra queste, ci piace mettere in evidenza gli incontri con gli istituti scolastici delle scuole superiori dell’Alto Vicentino che ci hanno permesso di avvicinare più di mille ragazzi. È proprio con loro che stiamo cercando di mettere le basi per riuscire a costruire il futuro della nostra associazione», ha concluso Fabbri. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bruno Cogo

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