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Santorso

Diventa un caso
il palpeggiatore
malato di mente

Sopralluogo della polizia locale consortile in un accampamento a Santorso. STUDIO STELLA
Sopralluogo della polizia locale consortile in un accampamento a Santorso. STUDIO STELLA
Sopralluogo della polizia locale consortile in un accampamento a Santorso. STUDIO STELLA
Sopralluogo della polizia locale consortile in un accampamento a Santorso. STUDIO STELLA

I sindaci dei 15 Comuni aderenti al Consorzio di polizia locale Alto vicentino convocati stasera per trovare una linea uniforme sul problema dei nomadi.

La questione è sollevata dal sindaco di Marano, Piera Moro, che chiede di “individuare regole incisive di comportamento comuni fra gli enti consorziati in tema di nomadismo e accattonaggio”.

Non è un caso che la richiesta arrivi dal fronte maranese, visto che la settimana scorsa è esplosa una polemica sui social dopo che uno zingaro aveva avvicinato un’adolescente che stava facendo il bagno nella piscina posta nel giardino di casa. Telefonata ai vigili di Schio da parte dei genitori preoccupati: non è successo nulla e non ci sono state denunce, ma il soggetto, poco più che ventenne, ne ha raggranellate altre due per tentata violenza sessuale, più segnalazioni di vario tipo fra Schio e Thiene per i suoi comportamenti insuali nei confronti delle giovani, che avvicinerebbe con fare morboso, toccherebbe. In più si sarebbe abbassato i pantaloni in alcune occasioni.

Il ragazzo è in carico ai servizi sociali di Santorso e al Centro di igiene mentale di Schio, è considerato disabile psichico e per questa sua condizione la famiglia riceve una pensione d’invalidità di qualche centinaio di euro al mese.

La sua carovana è quella che si muove sulla rotta Giavenale, Marano, Zanè e viene regolarmente cacciata dalle pattuglie del Consorzio, in applicazione dei regolamenti che vietano il campeggio. Ed è quella sospettata (e inseguita) per i furti avvenuti proprio a Giavenale la settimana scorsa, in particolare di quello compiuto alla dispensa dell’Anguriara. Nei loro rifiuti abbandonati sarebbe stata recuperata parte della refurtiva.

«Però non possiamo fare di più perché hanno ottenuto la residenza in un comune limitrofo», ha precisato il sindaco scledense Valter Orsi.

Il comune è quello di Santorso, che li avrebbe domiciliati in una via fittizia, quella per i senza fissa dimora, allo scopo di garantire le cure proprio a quello che nei social viene definito “palpeggiatore seriale”: «Anche a Santorso abbiamo adottato il regolamento e lo stiamo applicando- assicura il sindaco orsiano Franco Balzi- Presenzierò alla riunione dell'assemblea consorziale ed ascolterò le opinioni dei colleghi primi cittadini in merito al regolamento. Infine, tutti insieme, valuteremo e verificheremo la sua applicazione nei territori interessati».

Quella del giovane disabile è l’ultima carovana a girare nel territorio a cui è legata sia per la residenza orsiana che per le cure: altre famiglie nomadi hanno trovato una vera abitazione nell’ottica dell’integrazione sociale. È questo il nodo da risolvere stasera: l’ipotesi è quello di affidare il giovane ad una struttura specializzata per il suo tipo di disabilità. Intanto le roulotte finiscono nel mirino dei vigili anche due o tre volte al giorno, in territori comunali diversi, con sgomberi ora resi più rapidi grazie ai regolanenti adottati da tutti gli enti del Consorzio.

«Però il problema del disabile molestatore snon si risolve con le segnalazioni sui social ma con le denunce che permettono di circostanziare la situazione», fanno sapere le forze di polizia.

Mauro Sartori

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