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Designer all’opera
Giardini e riciclo
in Fabbrica Alta

L’area esterna dell’ex opificio ha ospitato il concorso La fabbrica del Giardino. FOTOSERVIZIO STELLA-CISCATO
L’area esterna dell’ex opificio ha ospitato il concorso La fabbrica del Giardino. FOTOSERVIZIO STELLA-CISCATO
L’area esterna dell’ex opificio ha ospitato il concorso La fabbrica del Giardino. FOTOSERVIZIO STELLA-CISCATO
L’area esterna dell’ex opificio ha ospitato il concorso La fabbrica del Giardino. FOTOSERVIZIO STELLA-CISCATO

La Fabbrica Alta si anima con le installazioni green e le video proiezioni de “La Fabbrica del Giardino”.

Professionisti del paesaggio, appassionati dal pollice verde, ma anche molti curiosi, nel fine settimana hanno popolato lo spazio antistante l’antico opificio di Alessandro Rossi per ammirare le creazioni ideate dai partecipanti della terza edizione del concorso promosso dall’associazione culturale Fabbrica in azione. Lasciandosi ispirare dal tema culturale del Comune di Schio, “R.R.R. Recupero, Rinnovo, Rinasco”, i creativi, fra cui architetti, progettisti e paesaggisti di giardini, studenti delle scuole superiori e universitari, nonché professionisti di aziende florovivaistiche provenienti anche da fuori Provincia, hanno dato sfogo alla loro fantasia creando angoli verdi, di circa 25-30 metri quadrati, poi valutati e premiati da una giuria di esperti in base agli effetti artistici, al design, all’attinenza al tema e all'originalità dei materiali.

Il progetto vincitore è stato il “Cantiere 3.0” dei giovani Andrea Losanna e Giovanni Sterle: «Abbiamo deciso di partecipare al concorso per metterci in gioco in un ambito che non è prettamente il nostro lavoro, ovvero la realizzazione dei giardini - spiegano Losanna, geometra e Sterle, architetto -. Nella fase progettuale abbiamo ragionato sui concetti di recupero, rinnovo e rinascita, ideando un'installazione che unisse materiali legati alla nostra professione, tubi, reti e altri oggetti dei cantieri edili, al tema del giardino rappresentato dalle piante e dai fiori. Dagli scarti del cantiere è nato un piccolo giardino verticale». Il secondo progetto premiato era “Substrato” degli architetti Matteo Veronese e Martina Mangolini di Rovigo. «Il giardino è l’espressione del concetto di substrato - spiegano - la paglia, esposta in cinque rotoballe fiorite, rappresenta un terreno fertile che accoglie i semi delle nuove generazioni e permette loro di crescere».

La medaglia di bronzo è andata al progetto “Re I Start” un gioco di trame e orditi con vasi di fiori sospesi ideato da Nicolò Fattori e Elena Orsanelli di Vicenza, mentre la menzione per le scuole è stata assegnata a “RisorsEco” installazione della Nuova accademia del design di Verona, omaggio ai lavoratori Lanerossi e al nuovo sviluppo industriale della città con un occhio di riguardo per la natura.

Il pubblico ha ammirato il video mapping creato da Giulia Grotto, con materiale d’archivio Lanerossi, filmati d’epoca dell’istituto Luce e immagini del fotografo Piero Martinello e del grafico Alberto Sola, proiettato sulla facciata della Fabbrica Alta per ripercorrere la storia dell’edificio sulle note delle musiche scelte da Alessio Berto. «L’evento è iniziato nelle piazze di Schio, ma desideravamo portalo in Fabbrica Alta e ci siamo riusciti anche grazie al Comune - conclude l’organizzatore Carlo Foletto -. Il nostro obiettivo, anche per i prossimi anni, è far riavvicinare gli scledensi alla Fabbrica Alta affinché la rivivano e la valorizzino».

Sara Panizzon

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