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Daspo ai nomadi, i sindaci si dividono

Ieri i resti della sosta delle carovane a Santorso, vicino all’ospedale. FOTO DONOVAN CISCATOLo sgombero avvenuto due settimane fa tra Schio e S.Vito
Ieri i resti della sosta delle carovane a Santorso, vicino all’ospedale. FOTO DONOVAN CISCATOLo sgombero avvenuto due settimane fa tra Schio e S.Vito
Ieri i resti della sosta delle carovane a Santorso, vicino all’ospedale. FOTO DONOVAN CISCATOLo sgombero avvenuto due settimane fa tra Schio e S.Vito
Ieri i resti della sosta delle carovane a Santorso, vicino all’ospedale. FOTO DONOVAN CISCATOLo sgombero avvenuto due settimane fa tra Schio e S.Vito

Spaccatura fra i sindaci sui provvedimenti di allontanamento da prendere nei confronti delle carovane di nomadi.

A pochi giorni dalle sanzioni che hanno colpito tre carovane a Schio e San Vito di Leguzzano, preludio dell’applicazione del “Daspo urbano” grazie all’accumulo di sanzioni (alla terza violazione la multa raddoppia e fa scattare la segnalazione alla questura che porta ad un possibile divieto di accesso per sei mesi nei territori comunali considerati), qualche Comune si tira indietro e chiede applicazioni meno rigide dei regolamenti comunali.

LA CAUTELA. Nella fattispecie si tratterebbe dei sindaci di Arsiero, Santorso e Marano che avrebbero chiesto di essere consultati dalla polizia locale prima di procedere agli sgomberi. Si tratta, non a caso, di tre giunte di centrosinistra ma se ad Arsiero il problema delle carovane è minimo se non addirittura assente, diverso è il discorso per Santorso e Marano che oltretutto confinano entrambe con Schio ed una con San Vito, dove invece gli sgomberi sono regolari e rapidi. Nell’assemblea dei soci del Consorzio Alto vicentino si è parlato di questo e dell’applicazione del “Daspo urbano”, simile a quello che colpisce i tifosi più calienti precludendo loro l’ingresso negli stadi, normato da una legge recente firmata da Minniti.

Posizioni differenti dalla linea dura voluta dal primo cittadino scledense Valter Orsi un paio d’anni fa con l’introduzione di un apposito regolamento che concede carta bianca agli agenti nel disporre gli sgomberi, e che è appoggiata da San Vito e Torrebelvicino, per rimanere nel circondario. Ora tre sindaci chiedono di non intervenire subito e di poter valutare le situazioni, di volta in volta.

CASI LIMITE. Succede però che le quattro o cinque carovane che ancora sostano nella zona si accampino in località ai confini con Schio, e precisamente in via Campagna, a pochi metri dall’ospedale di Santorso o in via del Progresso a Marano, non lontana dalle fabbriche scledensi. Cosa succede in questi casi limite? L’altro giorno c’era una famiglia piazzata vicino all’ospedale. Ci sono state segnalazioni di presunti danni e disturbi alle case del vicinato, fra cui alcune in territorio di Schio. Sono partite le segnalazioni al comando di polizia locale ma essendo la carovana di fatto a Santorso non è scattato lo sgombero immediato. Ieri però i nomadi non c’erano già più ma hanno lasciato i segni del loro passaggio, abbandonando rifiuti.

CARTA STRACCIA. Il regolamento fatto approvare in diversi comuni associati al Consorzio di polizia locale, rischia di diventare carta straccia se le carovane si accamperanno a pochi metri dal confine ma laddove non scatteranno i provvedimenti immediati nei loro confronti. Considerando che nei paraggi c’è Malo che ha una sua polizia locale e suoi regolamenti, il rischio che si ritorni nel caos per applicare le regole è tangibile.

Nel 2016 gli sgomberi erano notevolmente calati a Schio (380 ore di servizio dei vigili contro le 578 del 2015) per il drastico calo delle carovane in transito, dovuto al nuovo regolamento più rigido e rapido nel determinare gli interventi.

Mauro Sartori

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