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Consumo di suolo, mannaia regionale

Un terreno edificabile a Poleo. Ora gli indici di consumo del suolo sono drasticamente ridotti.  ARCHIVIO
Un terreno edificabile a Poleo. Ora gli indici di consumo del suolo sono drasticamente ridotti. ARCHIVIO
Un terreno edificabile a Poleo. Ora gli indici di consumo del suolo sono drasticamente ridotti.  ARCHIVIO
Un terreno edificabile a Poleo. Ora gli indici di consumo del suolo sono drasticamente ridotti. ARCHIVIO

«Fino al 2050 Schio e San Vito possono consumare lo stesso suolo, è un'assurdità ed il ricorso è legittimo». Il consiglio comunale scledense, l'altra sera, dibatteva sì di urbanistica, ma le componenti in campo erano impegnate in una discussione sull'approvazione dei delicati criteri per agevolazioni edilizie stabiliti dalla terza commissione. Ad un tratto, il sindaco Valter Orsi ha colto la palla la balzo per aprire uno spiraglio su una contrapposizione tra Comune e Regione che ha visto l'ingresso in campo di una componente esterna, Legambiente, e che ha surriscaldato l'atmosfera dell'assemblea. «Nel Piano di assetto del territorio intercomunale, la prima ipotesi di espansione arrivava a 162 ettari – ha precisato non senza polemica Orsi-. La Regione aveva già ridotto i margini a 83 ettari, ma con l'applicazione dell'ultimo algoritmo regionale le nostre possibilità sono scese a 14 ettari di capacità edificatoria da qui al 2050. La stessa quota che viene riservata a San Vito di Leguzzano. Il sindaco di S. Vito, Umberto Poscoliero, scherzando ha detto che non gli servono quegli ettari, ce li regala. Il tutto è aggravato anche dal fatto che non esistono criteri per l'assegnazione degli ettari che per ora restano alla Regione. Per assurdo, esistono nel territorio di Schio già 57 ettari di espansione pianificati su terreni edificabili per cui i cittadini pagano l'Imu e che non potranno vedere la luce. Al momento, la loro unica possibilità sarebbe quella di ricorrere alle varianti verdi, ma questo è illegittimo da parte della Regione e, secondo me, viola anche la Costituzione. I tecnici della Regione che abbiamo incontrato ci hanno dato ragione ma non possiamo accontentarci delle parole e, per questo, abbiamo impugnato il provvedimento regionale. Ora, ci contesta la nostra decisione non ricorda forse come la sua parte politica si sia battuta per i 162 ettari del Pati quando era amministratore. Evidentemente è iniziata la campagna elettorale». Il riferimento, per niente velato, di Orsi, è a Paolo Bevilacqua, medico già consigliere comunale nella maggioranza di Luigi Dalla Via. Bevilacqua, presidente del circolo di Legambiente Schio-Val Leogra, ha firmato un documento molto duro: «Ricordiamo che a Schio siamo già in una situazione di sovrasfruttamento del territorio, con una percentuale di suolo impermeabilizzato che sfiora il 40% del totale se si esclude il territorio collinare e montano. Una scelta in linea miope di uno sviluppo pensato decenni fa, adducendo a volte anche motivi di rispetto di diritti acquisiti con pianificazioni vecchie. Non si sono accorti questi amministratori che il mondo è drammaticamente cambiato, che le previsioni anche recenti non sono più valide, che siamo in un’epoca di emergenza ambientale e climatica che ci impone un cambio radicale di rotta e che non possiamo più permetterci di perdere altro suolo?» • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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