<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Cinquemila turisti l’anno tra manager e tecnici [ANNULLO]

La Fabbrica Alta è uno degli esempi di archeologia industriale.  CISCATO
La Fabbrica Alta è uno degli esempi di archeologia industriale. CISCATO
La Fabbrica Alta è uno degli esempi di archeologia industriale.  CISCATO
La Fabbrica Alta è uno degli esempi di archeologia industriale. CISCATO

A Schio e nell’Alto Vicentino vince “l’ospitalità d’impresa”: i clienti delle aziende sono tra i principali turisti che visitano città e siti storico-naturalistici soggiornando non solo negli hotel, ma anche in agriturismi e bed and breakfast. Manager, agenti, fornitori e tecnici di ditte italiane, europee e del mondo che giungono a Schio e nei paesi limitrofi per lavorare, quando allentano il nodo alla cravatta vestono i panni dei visitatori per scoprire non solo storia e curiosità dei siti di archeologia industriale, ma anche le bellezze naturali della pedemontana vicentina. Questa realtà, evidenziata in uno degli ultimi progetti di ricerca promossi da Fondazione Palazzo Festari e Ciset Università Ca’ Foscari di Venezia dal titolo “Turismo pedemontano e ospitalità collegate alle attività produttive delle imprese tipiche dell'Alto Vicentino”, racconta come la vocazione al lavoro del nostro territorio sia uno stimolo anche per la crescita del turismo. «La ricerca - ultima disponibile - ha coinvolto, tra novembre 2016 e ottobre 2017, 36 imprese manifatturiere del raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza - spiega Michela Pettinà del Centro internazionale di studi sull’economia turistica -. Ciò che è emerso è che sono molto accoglienti e, ogni anno, portano sul territorio almeno 4.800 turisti provenienti da tutto il mondo». Questi visitatori sono turisti business, prosegue Michela Pettinà, ma sono soprattutto “ospiti di riguardo”, che le imprese accolgono e accompagnano per tutta la durata della loro permanenza. L’87,5% delle imprese supporta il proprio turista business nelle escursioni fuori dall’azienda e il 56,25% delle imprese si fa addirittura promotore di queste visite. La permanenza media è varia: il 54% resta una notte, il 40% si ferma due o tre notti, mentre solo il 6% soggiorna una settimana». Alla domanda su come siano cambiati i visitatori nel corso degli ultimi 10 anni «il 34,38% delle imprese ha risposto che i turisti business sono più attenti a risparmiare denaro, ma più frequentemente vogliono risparmiare tempo (59,38%) e nel 46,88% dei casi vengono solo per il lavoro». Oltre a pernottare in hotel, i clienti hanno iniziato ad apprezzare anche bed&breakfast ed agriturismi locali: «Strutture scelte per la vicinanza alla sede dell'impresa e per la qualità dei servizi - prosegue Pettinà-. Dal 2016 al 2017 nei Comuni della pedemontana veneta e colli si è registrato un aumento delle presenze nella ricettività complementare pari al 12,8%». Oltre ai business men, la città di Schio accoglie anche visitatori amanti della montagna e dell'archeologia industriale come fanno sapere dall'ufficio turistico del Comune: «Provengono non solo dalle regioni italiane limitrofe, ma anche da Francia, Austria, Germania, Inghilterra e, a sorpresa, dalla Cina. I turisti cinesi, infatti, scelgono l'Alto Vicentino per la posizione intermedia fra Venezia e Verona, ideale per pernottamenti anche solo di una notte prima di ripartire per i tour. I turisti poi chiedono visite guidate ai siti dell'archeologia idustriale: in media ne facciamo 1.800 all'anno di cui 1.500 con scolaresche». Se i presupposti per valorizzare l'Alto Vicentino sono buoni, il futuro riserva nuove sfide: «Il nostro territorio - conclude Michela Pettinà del Ciset - deve definire la propria identità turistica e stiamo lavorando per creare un marchio d'area che lo renda riconoscibile». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sara Panizzon

Suggerimenti