<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Chiusure e multe
Mano pesante
sulle sale gioco

Una delle sale giochi sanzionate a Piovene dai carabinieri per il mancato rispetto degli orari. E.CU.
Una delle sale giochi sanzionate a Piovene dai carabinieri per il mancato rispetto degli orari. E.CU.
Una delle sale giochi sanzionate a Piovene dai carabinieri per il mancato rispetto degli orari. E.CU.
Una delle sale giochi sanzionate a Piovene dai carabinieri per il mancato rispetto degli orari. E.CU.

Continua il braccio di ferro tra amministrazioni e sale gioco. A Piovene i controlli a tappeto sugli esercizi che contengono al loro interno videopoker eseguito dai carabinieri della locale Stazione per verificare il rispetto dell’ordinanza recentemente emessa dal sindaco Erminio Masero, hanno portato a comminare in pochi giorni tre sanzioni: all “Morgana Caffè”, di via Fogazzaro e all’“Admiral Club” in via Monte Pasubio.

Contro quest’ultimo, colto due volte con le macchinette accese al di fuori degli orari consentiti, sarà emesso ora un provvedimento di sospensione dell’attività. Lo stesso era già accaduto di recente a un altro locale della catena Admiral, quello di piazza Statuto a Schio (Comune apripista nei provvedimenti contro il gioco d’azzardo nell’Alto Vicentino), che ha dovuto spegnere i videopoker per quattro giorni. Il sospetto, tuttavia, è che le amministrazioni che hanno emesso le ordinanze ora si trovino con le armi spuntate.

La sanzione prevista per il mancato rispetto dell’ordinanza che limita ad otto ore la possibilità di tenere accese tutti i dispositivi dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, infatti va dai 25 ai 500 euro, ma fino ad oggi le sanzioni sono state di 50 euro (secondo la prassi del “doppio del minimo”). C’è sempre la possibilità di fare ricorso in tribunale. L’ordinanza prevede in caso di recidiva, cioè della violazione del regolamento per due volte in un anno, sia possibile anche imporre lo spegnimento delle macchinette da uno a sette giorni. Fino ad ora sono stati due i locali che hanno avuto il “cartellino rosso”: oltre all’Admiral di piazza Statuto, infatti, anche la Dea Bendata di via Cementi ha dovuto fermare le slot machines per 4 giorni. Al netto dei ricorsi che rallentano l’eseguibilità delle sanzioni, resta da capire se queste bastino a scoraggiare le violazioni o se, tutto sommato, almeno alle grandi sale, convenga pagare.

A questo proposito la polizia locale del consorzio Alto vicentino sta svolgendo verifiche legali per capire se, dopo la sospensione, sia possibile intervenire anche con la chiusura degli esercizi recidivi per un certo numero di giorni. Il motivo con cui i sindaci hanno messo in campo le ordinanze che limitano il gioco d’azzardo è il contrasto della ludopatia, la dipendenza patologica da gioco d’azzardo. I gestori delle sale, d’altra parte, protestano per il danno economico che queste ordinanze comportano alle loro attività, che pur essendo legali sono ora penalizzate rispetto a quelle nei Comuni dove non esistono limitazioni. Sostengono inoltre che sia tutto da provare che ridurre gli orari contrasti la dipendenza da gioco, vista la disponibilità in comuni limitrofi e anche on line. Hanno portato queste tesi anche di fronte alla giustizia amministrativa: i ricorsi sono stati respinti dal Tar, ma uno pende ancora davanti al Consiglio di Stato.

Elia Cucovaz

Suggerimenti