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Chiostri occupati, denunciati in venti

Gli attivisti di Arcadia mentre predispongono i locali dei chiostri all’accoglienza dei senzatettoAttivisti impegnati nella pulizia dei locali ex casa di riposo
Gli attivisti di Arcadia mentre predispongono i locali dei chiostri all’accoglienza dei senzatettoAttivisti impegnati nella pulizia dei locali ex casa di riposo
Gli attivisti di Arcadia mentre predispongono i locali dei chiostri all’accoglienza dei senzatettoAttivisti impegnati nella pulizia dei locali ex casa di riposo
Gli attivisti di Arcadia mentre predispongono i locali dei chiostri all’accoglienza dei senzatettoAttivisti impegnati nella pulizia dei locali ex casa di riposo

Blitz del centro sociale Arcadia ai chiostri quattrocenteschi di San Francesco, ex casa di riposo ora di proprietà comunale, e scatta la denuncia per una ventina di persone. Martedì sera i giovani militanti hanno deciso di occuparne i locali al piano terra, aperti e in stato di semi abbandono, chiedendo all'Amministrazione comunale di dedicarli in via temporanea all'accoglienza di chi dorme in strada e in generale delle persone con un'emergenza abitativa, «solo fino al termine dell'ondata di gelo. I locali hanno corrente e acqua e attualmente sono del tutto inutilizzati».Portandosi materiale da pulizia, si sono messi subito al lavoro con l'obiettivo di sistemare i locali predisponendoli, con tanto di vestiti pesanti, coperte e alimenti, per l'accoglienza di senzatetto e persone in difficoltà, pernottandovi all'interno.

DA PALAZZO GARBIN. Il sindaco Orsi ha accolto la notizia con toni severi. «La ritengo solo un'azione plateale, che vuole speculare su questioni sociali. Se erano a conoscenza di casi d'emergenza non dovevano fare altro che segnalarcelo perché a Schio non mancano le strutture e i luoghi deputati per casi di questo tipo, non abbandoniamo nessuno. Piuttosto invece mi sorge il dubbio che questa occupazione non nasconda l'intento di voler accogliere altri “ospiti” che proprio in questi giorni partecipano al festival dei “No Dal Molin” di Vicenza». Ieri sera tuttavia c’è stato un vertice fra le parti e il Comune ha concesso ai giovani di Arcadia di rimanere nei chiostri sino a domenica per la loro raccolta di indumenti e viveri.

ACCOGLIENZA «Non possiamo accettare queste false accuse dal sindaco – afferma il portavoce di Arcadia, Iacopo Borga -. Abbiamo agito sulla base di dati e bisogni reali: nemmeno i gesti di vera condivisione vengono accettati da questa Amministrazione. Volevamo solo chiedere di utilizzare questo spazio, libero, in pieno centro e dotato di corrente, riscaldamento e acqua, per ospitare per la notte chi è in difficoltà. I posti letto nelle strutture vicentine sono saturi, come evidenziato dalla stampa locale, e anche a Schio ci sono casi segnalati, come ad esempio due persone che dormono in stazione, il caso della mamma “Giulia” e della figlia, oltre ad almeno tre persone che già dormivano qui nei chiostri e di cui è ben visibile la presenza». La proposta sarebbe stata solo in via temporanea, fino al termine dell'emergenza gelo. «Nessuno vuole prendere possesso di questa struttura – aggiunge - ma solo impiegarla come uno strumento in più per i casi concreti di bisogno che non riescono ad essere assorbiti dalle strutture preposte». I ragazzi si erano offerti come volontari per gestire, anche di notte, il via vai di persone con emergenza abitativa sistemando a loro spese i locali, per poi riconsegnarli in ordine alla città.

DENUNCIA L'azione non è passata inosservata. Una primo controllo ad opera dei carabinieri di Schio è scattato già martedì sera, mentre la polizia locale del Consorzio Alto Vicentino è intervenuta ieri mattina per un sopralluogo congiunto con gli addetti del Comune. Gli agenti hanno rilevato quindi il reato d'invasione d'edificio, perseguibile d'ufficio. Pertanto una ventina di persone sono state segnalate all'autorità giudiziaria.

Silvia Dal Ceredo

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