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Chiostri, dagli abusivi ai pellegrini

I quattrocenteschi chiostri di San Francesco come sono oggi. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOUn giaciglio di fortuna all’interno dei chiostri
I quattrocenteschi chiostri di San Francesco come sono oggi. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOUn giaciglio di fortuna all’interno dei chiostri
I quattrocenteschi chiostri di San Francesco come sono oggi. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOUn giaciglio di fortuna all’interno dei chiostri
I quattrocenteschi chiostri di San Francesco come sono oggi. [FOTOGRAFO]FOTOSERVIZIO DONOVAN CISCATOUn giaciglio di fortuna all’interno dei chiostri

«Entro l’anno daremo nuova destinazione d’uso ai chiostri di San Francesco». Dopo che questo giornale ha documentato l’occupazione abusiva da parte di senzatetto dell’edificio quattrocentesco di proprietà comunale, il sindaco Valter Orsi annuncia che entro la fine 2017 la struttura sarà pronta ad ospitare associazioni e… pellegrini. Due appartamenti presenti nei chiostri, tra cui l’alloggio delle suore che in passato prestavano servizio nell’edificio quando era adibito a casa di riposo, saranno infatti risistemati nell’ambito del progetto “Romea Strata” e potranno accogliere coloro che in futuro percorreranno il cammino di fede verso Roma.

Proprio ieri in effetti l’appartamento delle suore è stato sottoposto a una pulizia straordinaria. Anche lì, infatti, oltre che nelle aree dell’ex ospizio, qualcuno avrebbe soggiornato lasciandosi dietro sporcizia ed anche alcuni effetti personali. La porta però, stranamente, non presentava segni di effrazione. «Fino a oggi non avevamo mai ricevuto segnalazioni su presenze abusive nei chiostri - spiega Orsi - Ho dato disposizione agli uffici perché sia fatto un sopralluogo e i locali rimessi in sicurezza». Non si sa per quanto dei disperati abbiano vissuto lì, ma dentro a una stanza utilizzata come dormitorio c’era un giornale del 23 dicembre.

Ieri pomeriggio le porte d’accesso all’area inutilizzata dei chiostri (che avevano ospitato alcuni reparti dell’Ipab “La Casa”, trasferiti tre anni fa in un nuovo stabile) erano ancora aperte a chiunque. Il riscaldamento che fino all’altro giorno è rimasto acceso al massimo, invece, era stato spento. Ed è tutta da quantificare la spesa extra per il combustibile che sarà a carico del Comune. «Ai chiostri ci sono già le sedi di alcune associazioni (fermodellisti e fanti) oltre a quella dell’Accademia musicale e il riscaldamento è centralizzato - spiega Orsi - Qualcuno l’ha riattivato anche nell’area inutilizzata manomettendo i termostati».

Ancora da capire invece come l’area sia sia potuta essere utilizzata da più persone a proprio piacimento, al punto anche di regolare la temperatura interna a spese delle casse comunali, senza che nessuno si sia mai accorto di nulla. È lo stesso sindaco a evocare la drammatica sorte dell’asilo Rossi, bruciato proprio dal fuoco di un senzatetto entrato nell’edificio in ristrutturazione in cerca di riparo. Ora quindi l’impegno è quello di evitare che accada qualcosa di simile all’ex convento quattrocentesco adiacente alla chiesa di San Francesco (divenuto ospedale ai primi dell’Ottocento e poi istituto per anziani).

Oltre ad essere utilizzati come dormitorio, in effetti, negli stabili abbandonati sono stati compiuti anche danneggiamenti. «Alcuni progetti per dare nuova vita ai chiostri sono a buon punto - conclude Orsi - In primis ci sono quello che prevede di trasferire lì una parte degli archivi della biblioteca civica e la sistemazione degli appartamenti delle suore per i pellegrini. Infine c’è anche un certo numero di associazioni che ha chiesto una sede e che potrebbero essere ospitate lì prendendosi in carico la pulizia e la manutenzione degli spazi». Oggi decisamente trascurati Un puzzle difficile da comporre, ma che per il sindaco comincerà a prendere forma nei prossimi mesi.

Elia Cucovaz

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