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Schio

Carta d'identità
ai profughi
Orsi all'attacco

Profughi sui barconi verso l'Italia
Profughi sui barconi verso l'Italia
Profughi sui barconi verso l'Italia
Profughi sui barconi verso l'Italia

A seguito dell'operazione compiuta dai carabinieri e dalla polizia locale volta alla repressione dello spaccio di stupefacenti nel parco della Valletta da cui è emerso che tra gli identificate, tutti richiedenti asilo, uno era in possesso di regolare carta d’identità emessa proprio dal Comune di Schio, il sindaco ha inviato ieri una comunicazione ufficiale al prefetto e al questore di Vicenza. Lo scopo è quello di segnalare ancora una volta preoccupanti situazioni sociali che vanno profilandosi, anche alla luce delle nuove ondate migratorie.

Ancora a gennaio 2016, assieme al sindaco di Montecchio Maggiore, Orsi inviò una lettera all’allora prefetto sottolineando le preoccupazioni derivanti dalla circolare dell'8 ottobre 2015, dove si richiedeva “l’iscrizione anagrafica dei richiedenti” nei casi in cui “la permanenza superiore a 3 mesi in un centro di accoglienza legittima l’iscrizione anagrafica nelle forme della convivenza anagrafica”, costringendo i comuni al conseguente rilascio della Carta d’Identità. La preoccupazione espressa dal Sindaco di Schio e dal Sindaco di Montecchio Maggiore non fu presa in considerazione.

«Ad oggi quello che dicevo un anno fa – dichiara il sindaco Valter Orsi - purtroppo si sta verificando, quindi chiedo al nuovo prefetto e al nuovo euestore che intervengano su questa situazione che sta sfuggendo di mano, perché ad oggi noi siamo chiamati ad incentivare la sicurezza a tutela dei nostri cittadini, blindando mercati, manifestazione e quant’altro, ma dalle direttive che arrivano ai comuni si evince che il peggior antagonista per garantire la sicurezza ad oggi sono le norme governative».

Silvia Dal Ceredo

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