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Botte da orbi al bar, due in ospedale

Pattuglia dei carabinieri della Compagnia di  Schio davanti al bar “Le fontane”.  FOTO DONOVAN CISCATOUn militare indica le macchie di sangue davanti al locale
Pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Schio davanti al bar “Le fontane”. FOTO DONOVAN CISCATOUn militare indica le macchie di sangue davanti al locale
Pattuglia dei carabinieri della Compagnia di  Schio davanti al bar “Le fontane”.  FOTO DONOVAN CISCATOUn militare indica le macchie di sangue davanti al locale
Pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Schio davanti al bar “Le fontane”. FOTO DONOVAN CISCATOUn militare indica le macchie di sangue davanti al locale

Un bicchiere di troppo e qualche parola fuori posto, la lite è furibonda: due finiscono in pronto soccorso; altri due, invece, finiscono nei guai. L'altra notte, davanti al bar “Le Fontane” nel complesso in via 29 aprile a Schio, c’erano un lago di sangue ed una selva di tavoli e sedie sbattuti a terra. LA RISSA. Questa la scena che i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Schio coordinati dal capitano Jacopo Mattone e guidati dal maresciallo Flavio Vandelli, chiamati da alcuni avventori del bar, si sono trovati davanti sotto i portici dell'area tra il centro storico ed il campus. Quando sono arrivati, i militari dell'Arma hanno anche trovato due uomini a terra: si tratta di I.M., 44 anni di origini serbe, e R.F., uomo di 42 anni e di origini macedoni. Allo stesso tempo, altre due persone si sono rapidamente date alla fuga. O, almeno, ci hanno provato correndo a piedi nelle vie vicine. Dopo lo scatto, però, non sono riusciti a dileguarsi perché gli uomini del radiomobile nel giro di pochi minuti li hanno acciuffati. Non è stata opposta alcuna resistenza. Si tratta di Mohamed El Farah, 26enne marocchino e Aleksandar Cetkovic, serbo di 22 anni. Dopo aver bloccato i due fuggitivi, i carabinieri sono tornati sul luogo della rissa ma non hanno più trovato le vittime: erano stati costretti a correre al pronto soccorso dell’ospedale di Santorso per sottoporsi a cure e accertamenti. Se la caveranno rispettivamente con 25 e 15 giorni di prognosi. Le indagini, grazie alle immagini delle telecamere di video-sorveglianza, hanno aperto uno squarcio sulla ferocia dimostrata dai picchiatori: uno di loro, infatti, avrebbe continuato imperterrito a colpire un uomo a terra utilizzando una sedia. Solo l'arrivo dei militari ha interrotto l’azione potenzialmente letale. Sono quindi scattate due denunce a piede libero per violenza in concorso. VIOLENZA. El Farah, nonostante la giovane età, è ormai da anni un personaggio noto alle forze dell'ordine. Già sei anni fa, nel settembre 2013, il ragazzo nordafricano era stato arrestato per spaccio di marijuana in pieno centro storico. Solo tre mesi dopo, a dicembre, il ragazzo era stato arrestato nuovamente per un episodio molto simile a quello della notte scorsa: la vittima di un pestaggio selvaggio portato a termine con due connazionali era stata un operaio senegalese. L'aggravante era stata quella di farsi trovare addosso alcuni grammi di hashish. Dopo qualche anno di “pausa”, El Farah è tornato prepotentemente protagonista durante la scorsa estate. In particolare, il giovane è stato protagonista con altri cinque amici di un altro pestaggio di una violenza inaudita, quello di cui è rimasto vittima il titolare di origine serba del club “Cristal 2” in via San Giovanni Bosco, la punta dell'iceberg di una notte di violenza. Mentre i carabinieri stavano terminando tutti gli accertamenti per visionare altre immagini degli impianti di video-sorveglianza installati nella zona, nel bar l'atmosfera non è completamente tranquilla anche se gli avventori non mancano e cercano di guardare avanti: «Sono cose che succedono quando si beve un bicchiere di troppo», commentano laconicamente da dietro al bancone. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl Zilliken

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