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Boss dell’eroina già libero L’ira dei sindaci: «Allibiti»

I carabinieri e il materiale sequestrato la scorsa settimana.  CISCATOLa foto e i documenti sospetti di Osesumhen Destiny Ibhawoh
I carabinieri e il materiale sequestrato la scorsa settimana. CISCATOLa foto e i documenti sospetti di Osesumhen Destiny Ibhawoh
I carabinieri e il materiale sequestrato la scorsa settimana.  CISCATOLa foto e i documenti sospetti di Osesumhen Destiny Ibhawoh
I carabinieri e il materiale sequestrato la scorsa settimana. CISCATOLa foto e i documenti sospetti di Osesumhen Destiny Ibhawoh

È già tornato in libertà il nigeriano Osesumhen Destiny Ibhawoh, 25 anni, arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri del radiomobile di Schio. Era finito in manette per la terza volta nel giro di un anno, perché beccato con decine di dosi pronte di eroina e cocaina, un migliaio di euro in contanti, una decina di smartphone e tre pc portatili ottenuti dai clienti, rimasti senza soldi, in cambio della droga. Il giovane risuta regolare in Italia ma ha esibito ai militari una carta d’identità in cui la data di nascita non è quella riportata sul passaporto. Il giudice Roberto Venditti, nel convalidare la richiesta di custodia cautelare avanzata dal pm Angelo Parisi, ha deciso che il pusher poteva uscire dal carcere di Vicenza con la restrizione del divieto di dimora nel Vicentino. Non è stato processato per direttissima come sembrava in un primo momento ma andrà a giudizio e intanto è tornato a piede libero. Una decisione, quella del magistrato, che ha indignato innanzitutto i due sindaci maggiormente interessati, quelli di Schio e Cogollo del Cengio. Destiny infatti è stato pedinato e monitorato mentre cedeva dosi di sostanze stupefacenti nei pressi della stazione ferroviaria scledense e in alcuni parchi cittadini ma, pur senza fissa dimora, alloggiava in un appartamento di via Rabona a Cogollo. «Sono stato io ad avvisare i carabinieri, con una telefonata al comandante del Norm, Mauro Giaretta ( da ieri in congedo), per segnalargli gli strani movimenti attorno a quel condominio - spieda Piergildo Capovilla, primo cittadino cogollese. - Adesso scopriamo che è già fuori. Cosa ci possiamo fare? Purtroppo questo va a discapito di chi lavora per garantire la sicurezza ai cittadini». Rincara la dose il collega scledense Valter Orsi: «È demoralizzante, ciò rende vano il lavoro di chi è in prima linea e fa diventare intoccabile anche il delinquente più incallito. Però è vero, noi non possiamo fare nulla, abbiamo le mani legate. Sono allibito, quasi offeso. Il fatto è, nonostante mille promesse, sul fronte della giustizia non sta cambiando nulla». Il nigeriano era stato arrestato due volte a Thiene, sempre per spaccio. Nel blitz dei militari del Norm nel suo alloggio, dietro ad un climatizzatore sono saltati fuori un ovulo interno contenente 11 grammi di eroina, 33 dosi della medesima sostanza per un totale di 7,7 grammi, 12 dosi di cocaina per 4,5 grammi, quasi un migliaio di euro in contanti custoditi sotto il materasso assieme ai documenti d’identità, diversi computer e smartphone ottenuti in cambio dello spaccio, e materiale per il confezionamento. La droga sequestrata ha un valore di 2.300 euro sul mercato. A fine giugno 2017 dopo essersi allontanato volontariamente daSusa, dov’era ospite di una cooperativa, per arrivare nel Vicentino, il ragazzo era stato arrestato dalla polizia locale mentre spacciava in piazza Asiago, nella zona di Ca’ Pajella a Thiene. Avrebbe dovuto tornare a Susa per rispettare l'obbligo di dimora ma invece è rimasto nell’Alto vicentino, facendosi beccare altre due volte. Ora rispetterà l’ordine del magistrato? • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mauro Sartori

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