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Blitz della Forestale Scatta la denuncia per due bracconieri

Controlli anti bracconaggio dei carabinieri forestali.  ARCHIVIO
Controlli anti bracconaggio dei carabinieri forestali. ARCHIVIO
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Controlli anti bracconaggio dei carabinieri forestali. ARCHIVIO

Karl Zilliken Due episodi di bracconaggio stoppati dalle forze dell'ordine a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Un allevatore di uccelli di Monte di Malo è stato pizzicato ad utilizzare reti per uccellagione, mentre un cacciatore di selezione scledense del comprensorio alpino di Posina è stato fermato con un esemplare maschio di capriolo che non avrebbe potuto abbattere e denunciato. MONTE DI MALO. La decisione della Provincia è stata rapida: revocata l'autorizzazione per l'allevamento di uccelli da richiamo. G.S, montemaladense di 73 anni a metà dello scorso aprile aveva ottenuto la “licenza” per allevare tordi. Tutto è filato liscio fino alla fine di ottobre, quando da un controllo dei carabinieri forestali della Compagnia di Schio è emerso che l'uomo era in possesso di alcune reti per l'uccellagione ed in particolare una di queste era in uso. Il rischio, secondo il settore Caccia, pesca e sport della Provincia era quello che l'uomo potesse utilizzare l'autorizzazione da allevatore per coprire un'attività illecita. In particolare, l'uomo avrebbe potuto mettere in commercio uccelli catturati illegalmente proprio utilizzando le reti da uccellagione spacciandoli invece come esemplari da allevamento, sofisticando anche il sistema di anelli di riconoscimento. Per l'uso delle reti, l'uomo è stato segnalato all'autorità giudiziaria, mentre per il possesso ha ricevuto una sanzione pecuniaria. Come da prassi, l'ex allevatore di Monte di Malo ha avuto dieci giorni per difendersi, ma non ha prodotto gli atti necessari, quindi ora il provvedimento emanato qualche giorno fa dai funzionari di palazzo Nievo dopo la segnalazione di polizia provinciale e carabinieri forestali può essere esclusivamente contestato al Tribunale amministrativo regionale o con ricorso al Presidente della Repubblica. POSINA. In questo caso, i fatti risalgono alla fine di novembre ma le indagini sono ancora in corso per valutare la posizione di personaggi coinvolti nella vicenda. Un cacciatore scledense aveva programmato un'uscita di selezione che avrebbe dovuto portare esclusivamente al prelievo di un esemplare: una femmina di capriolo, seguendo rigorosamente il piano che viene stilato annualmente dal settore dedicato alla caccia della Provincia. Da quanto ricostruito, però, le cose non sono andate così, anzi. Gli agenti della polizia provinciale sarebbero stati insospettiti dallo spostamento dell'auto dell'uomo nonostante il territorio fosse coperto da una spessa coltre di neve e la giornata non fosse esattamente adatta per una battuta di caccia. Avrebbero quindi deciso di andare fino in fondo, ispezionando la vettura del cacciatore. Proprio grazie all'apertura del bagagliaio hanno scoperto che l'uomo si stava portando a casa un grosso esemplare di maschio, con tutta probabilità abbattuto poco prima. Per questo, il cacciatore è stato denunciato per bracconaggio. Sembra che fosse tuttavia fosse presente un accompagnatore nella caccia di selezione che doveva garantire l’uccisione di un’esemplare femmina. Farà fede il rapporto delle due guardie provinciali che hanno steso il verbale che potrebbe allargare il fronte dei denunciati. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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