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Bikers anti-incendio sul Tretto

I volontari alle prese con la pulizia della strada tagliafuoco sulle colline del Tretto.  FOTOSERVIZIO DAL CEREDOUna foto di gruppo del comitato “Escursionisti su ruote” del Veneto
I volontari alle prese con la pulizia della strada tagliafuoco sulle colline del Tretto. FOTOSERVIZIO DAL CEREDOUna foto di gruppo del comitato “Escursionisti su ruote” del Veneto
I volontari alle prese con la pulizia della strada tagliafuoco sulle colline del Tretto.  FOTOSERVIZIO DAL CEREDOUna foto di gruppo del comitato “Escursionisti su ruote” del Veneto
I volontari alle prese con la pulizia della strada tagliafuoco sulle colline del Tretto. FOTOSERVIZIO DAL CEREDOUna foto di gruppo del comitato “Escursionisti su ruote” del Veneto

Mollano frizioni e acceleratori per impugnare motoseghe, rastrelli e accette e ripulire una tagliafuoco nei boschi del Tretto. Se da un lato le cronache narrano talvolta di scorribande di bikers sconsiderati che rovinano l'ambiente, dall'altro ci sono anche quelli che si impegnano concretamente per la tutela del territorio o che mettono in atto azioni di solidarietà. È proprio questo il caso dei motociclisti dell'associazione “Escursionisti su ruote Veneto” che insieme ai colleghi dei motoclub di Schio e Cogollo del Cengio, si sono rimboccati le maniche e hanno manutentato per bene una sterrata tagliafuoco nella zona collinare tra Piane e il Tretto lunga quasi 10 km. Un'utile misura contenitiva ed una via di collegamento preziosa per la sicurezza pubblica, anche alla luce degli incendi boschivi che hanno interessato il territorio negli ultimi anni. Una ventina di bikers, principalmente “nostrani” ma con qualche presenza padovana e rodigina, si sono dati appuntamento sulla strada forestale che collega contrada Marsili a località Formalaita e nell'arco di una giornata domenicale hanno riaperto il passaggio, che era stato invaso dalla vegetazione. Portandosi motoseghe e altri attrezzi da lavoro hanno rimosso rovi, sterpaglie e detriti e ripristinato le canalette per lo scolo dell'acqua, il tutto a loro spese. «Il passaggio era quasi ostruito – hanno riferito i volontari scledensi – mentre ora, al bisogno, un veicolo a quattro ruote riesce finalmente a passare». «La nostra associazione non si occupa solo di tutelare i diritti degli escursionisti su due ruote – spiega il portavoce Filippo Benvegnù - ma anche di promuovere azioni doverose per tutelare i territori che utilizziamo nelle nostre escursioni. Azioni concrete che dimostrano il nostro impegno e che ci consentono di mantenere vivo il dialogo con le Amministrazioni locali. I motociclisti non sono tutti uguali, solo una piccola parte si muove provocando danni, girando senza targa e assicurazione, in barba alle leggi. Noi vogliamo distinguerci nettamente da questa categoria che ci danneggia tutti». In territorio vicentino l'associazione alcuni mesi fa aveva donato una bici ad un bimbo di Creazzo che era stato coinvolto in un incidente provocato da dei motociclisti, mentre la scorsa estate si era interessata dei casi di Caltrano e Posina dove erano stati rinvenuti dei cavi metallici tirati ad altezza uomo in mezzo a strade silvo-pastorali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Ceredo

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