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Schio

Bar a scuola
gestito
dai disabili

Baristi e bariste liceali al loro posto di lavoro. FOTO DONOVAN CISCATOLe magliette realizzate dagli studenti per autofinanziarsi. CISCATO
Baristi e bariste liceali al loro posto di lavoro. FOTO DONOVAN CISCATOLe magliette realizzate dagli studenti per autofinanziarsi. CISCATO
Baristi e bariste liceali al loro posto di lavoro. FOTO DONOVAN CISCATOLe magliette realizzate dagli studenti per autofinanziarsi. CISCATO
Baristi e bariste liceali al loro posto di lavoro. FOTO DONOVAN CISCATOLe magliette realizzate dagli studenti per autofinanziarsi. CISCATO

Non è uno scherzo di fine anno: il bar a scuola oggi esiste veramente. E chi pensa che si tratti solo dell’ennesima stravaganza degli studenti (o dei professori) per far passare più velocemente le ore di lezione dovrà ricredersi. I docenti del liceo delle scienze umane “Martini” al Castello sono convinti infatti che il “Sossy Bar”, allestito nell’aula di sostegno dell'istituto, con tanto di macchina del caffè e forno a microonde, sia invece un vero e proprio laboratorio di studio e inclusione sociale. Lì infatti ragazze e ragazzi portatori di disabilità apprendono competenze manuali, acquisiscono fiducia in se stessi e mettono a frutto anche le lezioni di matematica, destreggiandosi tra spese e resti.

Non secondariamente, inoltre, in tempi in cui le casse scolastiche non sono particolarmente gonfie, riescono anche a raccogliere fondi per autofinanziare future attività integrative.

Protagonisti dell’esperienza sono Mina, Sonia, Gabriel, Angela e Maria Rita, studenti di diverse classi, dalla prima alla quinta, con un piano educativo individuale (Pei) differenziato. A guidarli nell’esperienza del bar d’istituto cominciata quest’anno sono i professori di sostegno Federica Zucchelli, Vincenza Avolio, Silvia Bassanese, Valentina Di Martino Russo, Andrea Paganin e Chiara Fochesato, operatrice per l’autonomia dell’Ulss 4. Il Sossy bar apre una volta alla settimana offrendo agli studenti del Martini panini, pop corn appena fatti, succhi di frutta, tè e caffè.

A preparare e servire al banco sono i loro compagni “titolari” del locale, che hanno un bel daffare considerando che nei 15 minuti di ricreazione sono una sessantina gli snack serviti, senza contare le bibite. Sapere che le loro offerte restano a scuola e finanziano attività socialmente utili, poi, dà un sapore migliore a tutto.

«Ogni anno predisponiamo progetti che permettano a questi ragazzi di sviluppare competenze pratiche come la manualità fine, la capacità di lavorare in gruppo e attraverso procedure, l’autonomia e la fiducia in sé stessi - spiega la professoressa Zucchelli - Sono capacità che permetteranno loro un domani di accedere positivamente a percorsi di alternanza scuola lavoro e di inserimento professionale». Progetti che fino ad oggi sono stati completamente a carico dell’istituto, ma che ora potrebbero trovare ulterirori risorse grazie alla generosità dei compagni.

Diversa nei metodi ma analoga nei fini educativo-pratici è un’altra attività laboratoriale portata avanti sempre dagli insegnanti di sostegno del Martini. Si tratta della stampa delle magliette d’istituto con la tecnica della serigrafia in un laboratorio diretto dal professor Paganin. «Dopo aver scelto il disegno, realizzato da una delle ragazze che hanno partecipato al laboratorio. Quindi abbiamo trasferito i disegni in negativo su un telarino usando un gel fotosensibile». Sono state stampate 100 magliette ora in vendita anche ai cittadini interessati .

Elia Cucovaz

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