Le utenze del servizio di trasporto pubblico locale sono stabili ma i numeri sono impietosi e, senza gli studenti che lo utilizzano in maggioranza, fallimentari. L’istanza presentata al sindaco , Valter Orsi, dal comitato “Schio città capoluogo”, ha permesso di verificare come funzionano i bus arancioni che girano per il territorio, talvolta vuoti nelle ore non legate al pendolarismo. I DATI. L’utenza media giornaliera 2018 è di 833 passeggeri, lievemente inferiore a quella del 2017. Considerando che negli ultimi 13 anni i picchi sono stati raggiunti nel 2010, in positivo con 979 utenti e nel 2015, in negativo, con 739, si nota una sostanziale stabilità . A preoccupare semmai sono le suddivisioni per tratte e fasce: la linea più utilizzata è la Schio-zona industriale-Marano che copre il 43 per cento delle presenze, seguita dalla Schio- Torrebelvicino con il 31 per cento e dalla Schio-Magrè- Ca’ Trenta con il 26 per cento. Le fasce orarie più battute sono quelle dalle 7 alle 8 del mattino e dalle 13 alle 14, quindi strettamente legate agli spostamenti scolastici. I COSTI. Il capitolo di spesa relativo al trasporto locale è di 650 mila euro annui. Per il 60 per cento il costo chilometrico è coperto da un contributo regionale per cui il costo netto a carico delle casse comunali è di 310 mila euro, in parte però a carico di Torrebelvicino, Marano e Santorso. Alla fine Schio si fa carico di circa 270 mila euro ogni anno, visto che i proventi dei titoli di viaggio vengono incamerati dalla ditta affidataria, ovvero la Conam. Stiamo parlando, sempre mediamente, di circa 65 mila euro all’anno, visto che la copertura è del 10 per cento del costo. L’INGHIPPO. Il contratto di servizio fra Comune e Conam è scaduto da anni e quindi l’azienda agisce in regime di proroga, in attesa che la Provincia emani la gara, a livello vicentino come richiesto dall’attuale normativa, per affidare ad un unico gestore i vari servizi di trasporto locale. Quindi il futuro delle tre linee è nella mani dell’ente provinciale. LE CONSIDERAZIONI. «Questi dati nudi e crudi attestano che il servizio di trasporto urbano, al netto degli utenti che frequentano le scuole della città, non è mai decollato veramente - afferma Alex Cioni, portavoce del comitato che ha sollevato la questione. - Chiunque avrà notato che i bus delle tre linee girano praticamente vuoti tutto il giorno –, tranne appunto nelle fasce in entrata e in uscita dalle scuole degli studenti, dimostrando quanto quello in essere sia un servizio che ha bisogno di un nuovo piano organico che ridisegni un trasporto locale più funzionale e coerente ad una città come Schio». Secondo il comitato non solo varà rivisto il piano della mobilità ma anche rivalutato l’uso dei mezzi: «Si potrebbe prendere in considerazione l’utilizzo dei mini bus, considerati più funzionali anche per attraversare il centro storico , attualmente non servito, per un più organico funzionamento». • © RIPRODUZIONE RISERVATA