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Schio

Assemblea Fiom
tra storia e
sguardo al futuro

L'assemblea della Fiom Cgil
L'assemblea della Fiom Cgil
L'assemblea della Fiom Cgil
L'assemblea della Fiom Cgil

«Di questi temi si deve discutere molto di più a partire dalle scuole e dai luoghi di lavoro, affinché cresca la consapevolezza di cosa hanno patito gli italiani sotto il nazifascismo. Dobbiamo discutere di più di razzismo, xenofobia, stragi, Costituzione, perché purtroppo c’è il rischio che manchino gli anticorpi rispetto a quello che sta avvenendo. E il riferimento eclatante è ai fatti di Macerata». Lo ha affermato il segretario generale della Fiom di Vicenza, Maurizio Ferron, che lunedì mattina ha presieduto l’assemblea dei delegati dei metalmeccanici del sindacato della Cgil (120 presenti) nell’aula magna dell’Itis De Pretto di Schio. Il tema “Conoscere il passato, capire il presente e pensare al futuro” è astato affrontato in apertura con le letture realizzate dall’attrice Patricia Zanco che ha ricordato alcuni passi di “Tu passerai per il camino, vita e morte a Mauthausen”, scritto da Vincenzo Pappalettera che visse da prigioniero politico quella tragica realtà. La memoria è arrivata anche dalla presenza di un testimone dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema: Enrico Pieri classe 1934 che all’epoca aveva 10 anni e che si salvò per miracolo. Presente anche Graziano Lazzaro, dell’associazione vittime di Sant’Anna di Stazzema, dove i nazisti e i fascisti trucidarono alcune centinaia di persone inermi, in gran parte famiglie residenti e sfollate. La lettura dell’attualità è stata realizzata dal professor Claudio Vercelli, ricercatore storico che lavora con le università di Milano e Torino. A dare una chiave di lettura politica sono stati invece i rappresentanti sindacali: dal segretario vicentino della Fiom Ferron a quello regionale Luca Trevisan. Non sono mancati gli interventi del presidente dell’Anpi vicentina Danilo Andriollo e di Stefano Maruca dell’ufficio internazionale della Fiom Cgil.  «In sostanza - spiegano dal sindacato Fiom - riteniamo che si debba avere maggiore consapevolezza di quel che sta accadendo nel Paese, che condiziona la quotidianità di tutti noi e il modo di fare politica. Siamo di fronte a episodi di razzismo e xenofobia che si intensificano: negli ultimi 10 anni in Italia sono stati 5700 di cui 540 nel Veneto. Per avere consapevolezza occorre avere uno “sguardo lungo”, conoscere la memoria, la storia, avere chiavi di lettura per comprendere il presente e anche per riuscire ad immaginarsi e progettare il futuro. C’è da sottolineare che la frammentazione del mondo del lavoro non aiuta e va di pari passo con l’aumento degli episodi di razzismo, o meglio i due fenomeni stanno in relazione e vanno letti insieme».

Silvia Dal Ceredo

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