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Area ex Lanerossi, respinto il piano

Un’immagine dell’area ex Lanerossi in zona industriale, al centro del piano urbanistico
Un’immagine dell’area ex Lanerossi in zona industriale, al centro del piano urbanistico
Un’immagine dell’area ex Lanerossi in zona industriale, al centro del piano urbanistico
Un’immagine dell’area ex Lanerossi in zona industriale, al centro del piano urbanistico

Annullata la delibera di adozione del piano urbanistico attuativo di iniziativa privata relativo agli stabilimenti ex Lanerossi in zona industriale. Con un colpo di teatro il sindaco Valter Orsi, circondato da quasi tutti gli assessori, dal legale dell’ente, che è poi un suo collega e dai rappresentanti delle liste di maggioranza, ha ieri mattina ufficializzato una mossa destinata a provocare discussione .

AUTOTUTELA. Un annullamento “per autotutela”, come scrive nella delibera, che blocca di fatto il piano di Immobili e Partecipazioni srl, legata alla famiglia Marzotto, che prevede 50 mila metri quadrati di commerciale e 80 mila di direzionale in un’area da 330 mila metri quadrati. Perché si è giunti a tanto? Il piano originale presentato dalla proprietà è stato adottato in estate con alcune prescrizioni relative alla valorizzazione del verde e alla viabilità.

«Avevamo chiesto di mantenere l’attuale gerarchia viaria di via Maestri del Lavoro, adottando una soluzione di accesso da sud-ovest e di integrare gli aspetti connessi alla valorizzazione paesaggistica e dell’ambiente». Nell’elaborato tecnico ci sono cinque prescrizioni in materia. Questa delibera è stata impugnata dalla proprietà con un ricorso al Capo dello Stato, essendo decorsi i termini per quello al Tar. Ricorso che sinora non ha avuto risposta e che potrebbe ribaltare ulteriormente le carte in tavola. Il 5 ottobre la società privata si è fatta avanti con le sue considerazioni ma ormai i tempi stringevano e sindaco e giunta hanno deciso di annullare la delibera precedente, bloccando di fatto il piano.

LA SCELTA. «Una scelta coraggiosa - commenta Orsi. Avevamo lasciato il tempo di rispondere alle prescrizioni ma non l’hanno fatto, facendo capire che avrebbero agito successivamente. Abbiamo letto in ciò la non volontà di collaborare e pertanto ci siamo mossi di conseguenza, nei tempi che ci erano consentiti».

LA RISPOSTA. Ora il gruppo Marzotto ha due strade da perseguire: o riproporre il piano, seguendo le indicazioni comunali ma sottoponendosi di nuovo all’iter burocratico, o fare ricorso al Tar entro 60 giorni. Facile prevedere che sarà questa seconda la risposta al blocco.

Il sindaco ha usato parole dure nella conferenza di ieri: «I poteri forti non possono fare quello che vogliono con il nostro territorio. Il discorso è chiuso». L’avvocato Umberto Poscoliero ha ribadito le difficoltà incontrate nei rapporti con la controparte.

IL PARERE NEGATIVO. Sulla delibera adottata il 12 ottobre ma resa pubblica solo ieri incombe tuttavia il parere contrario del dirigente dell’ufficio tecnico che contesta la regolarità tecnica: «Tale delibera si è espressa su un piano valutato non in contrasto con le norme e con gli strumenti urbanistici. Le prescrizioni richieste in sede di adozione non servivano a conformare il piano alla norma, trattandosi di integrazioni volte a migliorare la qualità del piano stesso».

L’ufficio tecnico insomma non condivide l’annullamento proposto da sindaco e assessori. Il braccio di ferro proposto da Orsi incontra dunque perplessità all’interno del palazzo comunale. E. come lo stesso primo cittadino ha precisato ieri, la proprietà può comunque dare il via alle opere di demolizione degli stabilimenti ancora esistenti e agli interventi contenuti nell’ambito privato dell’area.

L’impressione è che dalle schermaglie si stia passando ad una battaglia legale vera e propria e che la replica di Immobili e Partecipazioni non tarderà ad arrivare, dando per quasi scontato il ricorso al Tar e in attesa che dalla Presidenza della Repubblica giunga un parere sul ricorso precedente che verteva appunto sulle suddette prescrizioni, vero motivo dello scontro.

Mauro Sartori

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