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Schio

Addio a Guerra
Preside a Schio
e a Recoaro

Il preside Giorgio Guerra
Il preside Giorgio Guerra
Il preside Giorgio Guerra
Il preside Giorgio Guerra

Amava la scuola dove aveva lavorato prima come insegnante e poi come dirigente assumendo negli ultimi anni anche incarichi di reggenza. Laureato in matematica e fisica, classe 1953, Giorgio Guerra è scomparso nella notte dopo una lunga malattia che aveva combattuto con forza e tenacia, continuando a lavorare nel suo istituto, l'alberghiero Artusi di Recoaro, punto di riferimento prestigioso per gli aspiranti chef, baristi e camerieri. Nella sua carriera Guerra era stato per lungo tempo docente di matematica e fisica al liceo scientifico Tron di Schio prima che il concorso a preside lo portasse a diventare dirigente del liceo Trissino di Valdagno, quindi dell'itis Marzotto sempre a Valdagno e dell'ipsia Garbin di Schio. Da qualche anno era preside anche del liceo classico e linguistico Zanella di Schio, incarico che gli era stato assegnato dal Miur e che lo costringeva a dividersi tra due istituti numericamente importanti. Sotto la sua presidenza in particolare l'Artusi è arrivato a superare i mille alunni e le quaranta classi complici iscrizioni non soltanto dalla vallata dellAgno ma anche dalla città e da altre province venete che riconoscono alla scuola un grande valore formativo. Prova ne sia che nonostante l'apertura a Vicenza dell'enogatronomico del Da Schio, il professionale Artusi non ha mai subito flessioni forte della tradizione ma anche delle strutture necessarie (cucine, attrezzature, laboratori) per chi desidera lavorare da professionista davanti ai fornelli. Modi spicci, carattere forte e schietto, grande concretezza, Giorgio Guerra si era circondato di validi collaboratori che lo aiutavano nella gestione dei due istituti che dirigeva con dedizione, aperto alle innovazioni e ai miglioramenti in tempi non facili per la scuola pubblica tartassata da tagli di personale e investimenti. Più volte presidente di commissione agli esami di Stato, non rinunciava al termine dei colloqui di salutare con affetto i candidati rivolgendo loro qualche domanda in ambito scientifico, soprattutto matematica e fisica, le discipline che amava, che riteneva fondamentali per la formazione dei giovani e che non aveva mai abbandonato pur occupandosi di gestione e amministrazione scolastica. 

Anna Madron

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