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È battaglia sul piano delle alienazioni

L’area del boschetto di Poleo, destinato ad essere alienato in mancanza di custodiLa seduta consiliare in cui si è discusso il piano delle alienazioni.  K.Z.
L’area del boschetto di Poleo, destinato ad essere alienato in mancanza di custodiLa seduta consiliare in cui si è discusso il piano delle alienazioni. K.Z.
L’area del boschetto di Poleo, destinato ad essere alienato in mancanza di custodiLa seduta consiliare in cui si è discusso il piano delle alienazioni.  K.Z.
L’area del boschetto di Poleo, destinato ad essere alienato in mancanza di custodiLa seduta consiliare in cui si è discusso il piano delle alienazioni. K.Z.

«Tradito il lavoro delle commissioni». Su tre aggiunte al piano delle alienazioni scoppia la bufera in consiglio comunale. Una tempesta politica nel parlamentino scledense che dal piano pratico è rapidamente trascesa per arrivare a quello ideologico. Nemmeno le spiegazioni dettagliate dell'assessore all'urbanistica Sergio Rossi e i tentativi di mediazione arrivati dalla maggioranza sono serviti a far rientrare dalle loro posizioni il presidente della terza commissione Marco Vantin in quota Movimento 5 Stelle ed i 4 membri del Pd che, dopo essersi visti respingere un emendamento attendista, hanno detto “no” al piano proposto dalla giunta. I PUNTI. Le aree che sono finite sotto i riflettori sono tre, ma non si può dire che siano state le protagoniste del dibattito. «La zona del Boschetto a Poleo era diventata terra di nessuno dopo l'impossibilità di gestione da parte del consiglio di quartiere che, tra l'altro, ci ha dato parere positivo alla vendita a patto di non svenderlo. Dopo la vendita troverà un futuro – ha spiegato Rossi -. La strada in località Aste, vicino ad un'attività di ristorazione, sarà messa in sicurezza dopo l'alienazione sia per i clienti che per il traffico veicolare. L'area di via Fornaci tra Abilè e la Protezione civile sarà riqualificata dopo anni di incertezza». LA DISCUSSIONE. Ma la parte pratica dell'accesa discussione che ha occupato circa la metà delle oltre quattro ore di discussione in assemblea termina qui. Perché la vendita di queste aree è diventata una questione di principio. Che qualcosa stesse bollendo in pentola è stato chiaro fin dalla singolare richiesta del capogruppo di maggioranza Alessandro Maculan di sospendere la seduta per conferire con i suoi prima della discussione del punto. Poi, i consiglieri Vantin, Davide Casarotto e Mario Benvenuti hanno presentato un emendamento per chiedere che questi tre punti venissero tolti dalla discussione per essere approfonditi da un'ulteriore riunione della commissione: «Non siamo contrari – hanno spiegato -. Su questi tre punti eravamo tutti perplessi, anche i commissari di maggioranza. La dirigente comunale ricevuta in commissione, a nostro parere, non è stata in grado di rispondere a tutte le nostre domande e nessuno della giunta si è presentato (l'assessore deputato, Giancarlo Stefenello, era influenzato come ha dichiarato più tardi, ndr.). Quando abbiamo scoperto che la giunta sarebbe andata avanti ugualmente, abbiamo deciso che sarebbe stato giusto chiedere di approfondire». «È necessario salvaguardare la dignità del lavoro della commissione», ha rincarato la dose Benvenuti appoggiato da Casarotto: «Le nostre non sono richieste nel merito ma nel metodo ancora una volta per chiedere rispetto». Il sindaco Valter Orsi ed il capogruppo Maculan hanno sintetizzato i motivi per cui, poi, l'emendamento è stato bocciato ed il piano alienazioni è stato promosso a maggioranza: «C'è dispiacere ma, dopo le spiegazioni dell'assessore Rossi sembra che siano polemiche solo per rinviare. Di queste cose ne avevamo già parlato durante la spiegazione del bilancio. Anche se le spiegazioni in commissione fossero state insufficienti, la prerogativa di un consigliere è di informarsi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Karl ZIlliken

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