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Taccole e piccioni nemici di sempre
adesso convivono

I piccioni si sono sistemati ai livelli inferiori della strutturaLe taccole hanno occupato i piani più alti della torre del castello di Romeo.  FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
I piccioni si sono sistemati ai livelli inferiori della strutturaLe taccole hanno occupato i piani più alti della torre del castello di Romeo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
I piccioni si sono sistemati ai livelli inferiori della strutturaLe taccole hanno occupato i piani più alti della torre del castello di Romeo.  FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
I piccioni si sono sistemati ai livelli inferiori della strutturaLe taccole hanno occupato i piani più alti della torre del castello di Romeo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN

La torre del castello di Romeo trasformata in un “condominio” dove coabitano pacificamente due nemici naturali: i piccioni e le taccole. Una situazione davvero anomala che si sta verificando da qualche tempo alla rocca Montecchi ma che potrebbe diventare un problema sia da un punto di vista igienico-sanitario che strutturale.

Le taccole e i piccioni, per le loro caratteristiche in natura, non hanno una convivenza tranquilla. Ma così non accade al castello Bella Guardia dove, a quanto pare, le due specie hanno stretto un patto di non belligeranza con tanto di regole di ingaggio. A oggi sono presenti circa 300 taccole e una quarantina di piccioni. Tutti insieme hanno deciso di prender casa nei fori della torre, sono una decina le fila, suddividendoseli in maniera equa: ai primi due piani risiedono i piccioni mentre i restanti otto sono il regno incontrastato delle taccole. E nessuno di loro invade i piani altrui per fare il nido e le disposizioni, in questo caso viene da dire condominiali, sono rispettate rigorosamente. Anche se, di recente, si è verificato uno “sfratto” esecutivo: le due coppie di falchetti da sempre nel castello di Romeo, disturbate dalle taccole, hanno dovuto trasferirsi in quello di Giulietta.

La presenza dei corvidi, e in particolare il loro numero così alto, sta iniziando però a creare problemi. «In primo luogo perché entrambi i tipi di uccelli sporcano le sedie del castello e, dato che fra poco inizierà la stagione degli spettacoli – spiega l’assessore alla manutenzione del patrimonio, Carlo Colalto –, questo potrebbe creare disagi. I sedili sono sempre puliti e la situazione monitorata. Le finestre della torre, poi, devono esser sempre tenute chiuse sennò gli uccelli si insinuano rischiando di morire».

Non solo. Le taccole, con i becchi e gli artigli, stanno erodendo le mura. Mura recentemente restaurate dal Comune. E ancora. «A causa della loro presenza – prosegue Colalto – nelle aree verdi vicine sono scomparsi i nidi dei piccoli uccelli come cardellini, pettirossi, usignoli e fringuelli. Anche i contadini si sono lamentati delle incursioni delle taccole nei periodi di semina o quando spuntano i germogli». Il Comune ha quindi deciso di rivolgersi all’Ulss e alla polizia provinciale. «Abbiamo chiesto l’intervento per evitare che un domani possa diventare un problema igienico-sanitario e per contenerne il numero. È necessario intervenire».

«Conosciamo il problema, attendiamo la segnalazione del Comune - affermano alla polizia privinciale -. Occorre seguire un iter preciso e, soprattutto, è necessario il via libera dell’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Poi si potrà pensare a una soluzione come la cattura o il contenimento».

Antonella Fadda

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