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Ricordi e arie di Verdi
per il saluto a Schiavo

Folla al funerale dello storico scomparso giovedì
Presenti rappresentanti di molti Comuni e Provincia
Il sindaco: «Ci lascia un’eredità fatta di passione»
La camera ardente per Remo Schiavo è stata allestita nella sala del Tiepolo. FOTO ALBERTO MASSIGNANL’ingresso della bara alla chiesa di San Pietro. FOTO COLORFOTO
La camera ardente per Remo Schiavo è stata allestita nella sala del Tiepolo. FOTO ALBERTO MASSIGNANL’ingresso della bara alla chiesa di San Pietro. FOTO COLORFOTO
La camera ardente per Remo Schiavo è stata allestita nella sala del Tiepolo. FOTO ALBERTO MASSIGNANL’ingresso della bara alla chiesa di San Pietro. FOTO COLORFOTO
La camera ardente per Remo Schiavo è stata allestita nella sala del Tiepolo. FOTO ALBERTO MASSIGNANL’ingresso della bara alla chiesa di San Pietro. FOTO COLORFOTO

Antonella Fadda

Con un lungo, interminabile, applauso Montecchio ha salutato Remo Schiavo. Ieri pomeriggio la chiesa di San Pietro ha contenuto a stento le centinaia di amici, colleghi e conoscenti venuti a dare l’addio all’accademico olimpico, memoria storica della città castellana, mancato qualche giorno fa a 87 anni.

In tanti non sono voluti mancare per stringersi con affetto al “professore” e accompagnarlo nel suo ultimo viaggio. Presente anche la giunta montecchiana con il sindaco Milena Cecchetto e i rappresentanti amministrativi dei diversi Comuni vicini, da Lonigo ad Arzignano da Sovizzo a Valdagno e Vicenza che hanno reso omaggio allo studioso e all’uomo.

«Remo amava la chiesa di San Pietro, la sua parrocchia – ha detto don Paolo Facchin, che ha concelebrato la messa con otto sacerdoti – ed era devoto anche a San Valentino. Tante volte ha presentato, e organizzato, i concerti nelle due chiese. Ha scritto sessanta libri ma oggi sulla sua bara, c’è il libro più bello: il Vangelo, che celebra la bellezza di Dio. E Remo ne sarebbe contento perché era molto devoto e amava la bellezza». Don Paolo, poi, riprendendo le letture ha parlato di libertà nella fede ed ha proseguito: «Si è addormentato nella pace di Cristo, che il Signore gli doni l’eternità felice». Durante la celebrazione sono state eseguite, con organo e fiati, arie di musica classica fra cui una delle preferite di Schiavo: “La Vergine degli Angeli” di Verdi.

Il sindaco Cecchetto, a nome dell comunità, ha voluto ringraziarlo per l’eredità storica, per i ricordi e, in particolare, per il suo amore per Montecchio: «Caro professore – ha detto –, ci ha lasciato molte pagine scritte frutto di studio ma soprattutto di passione: per l’arte, la storia, il teatro e la musica. La sua penna ha contribuito alla riscoperta di luoghi a volte dimenticati e a ritrovare radici della comunità montecchiana. Di tutto ciò Montecchio la ringrazia e la ricorda come uno dei protagonisti più illustri della propria storia».

«Con Remo Schiavo se ne va non solo lo storico di Montecchio – ha poi aggiunto Ennio Tosetto, consigliere delegato della Provincia – ma anche un intellettuale del mondo. Con lui se ne va la luce dell’arte, custodiremo la “tua” villa Cordellina Lombardi nel tuo ricordo». «Non dimenticheremo mai il suo grande lavoro di educatore con i giovani e il grande affetto alla nostra città» ha concluso il sindaco di Lonigo Luca Restello».

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