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Ospedale, dopo il fallimento a gennaio riapre il cantiere

Il rendering del nuovo ospedale che sarà ultimato nel 2020. FADDALa sigla dell’accordo fra l’Ulss e la nuova ditta, con i sindaci. COLORFOTO
Il rendering del nuovo ospedale che sarà ultimato nel 2020. FADDALa sigla dell’accordo fra l’Ulss e la nuova ditta, con i sindaci. COLORFOTO
Il rendering del nuovo ospedale che sarà ultimato nel 2020. FADDALa sigla dell’accordo fra l’Ulss e la nuova ditta, con i sindaci. COLORFOTO
Il rendering del nuovo ospedale che sarà ultimato nel 2020. FADDALa sigla dell’accordo fra l’Ulss e la nuova ditta, con i sindaci. COLORFOTO

Antonella Fadda Ospedale di Montecchio-Arzignano, riparte il cantiere. È stato firmato ieri mattina il contratto fra l’Ulss 8 Berica e la ditta di costruzioni Cmb di Carpi che ha sostituito la Guerrato spa nella costruzione della nuova struttura castellana. I cantieri verranno quindi riaperti a inizio gennaio e i lavori dureranno 30 mesi, esattamente 965 giorni, per concludersi nel 2020. Verrà completata la parte più corposa del progetto, che comprende pronto soccorso, aree degenze, chirurgiche e mediche più le sale operatorie. Alla firma erano presenti il direttore della sanità regionale, Domenico Mantoan, il direttore generale Ulss 8 Berica, Giovanni Pavesi, il vice presidente della Cmb, Ruben Saetti, il presidente del comitato dei sindaci del distretto ovest Ulss 8 Berica, e sindaco di Cornedo, Martino Montagna, e i sindaci di Arzignano e Montecchio, Giorgio Gentilin e Milena Cecchetto. E proprio il dg Pavesi ha voluto porre l’accento sui motivi per cui l’Ulss ha deciso di affidare l’incarico alla seconda classificata nella gara d’appalto: «Dopo il default della Guerrato – ha precisato – abbiamo preferito non rifare la gara perché avremmo perso altri due anni. Abbiamo scelto la strada più coraggiosa e, dopo le opportune verifiche, siamo andati avanti. È stata risolta in tempi record una crisi che potenzialmente poteva bloccare in maniera definitiva il cantiere con una perdita dei finanziamenti per un’opera molto attesa dai cittadini». Pavesi ha voluto ringraziare anche i sindaci del territorio per il contributo costruttivo che hanno portato. «La Cmb è una ditta solida e con tutte le credenziali per portare a termine l’opera in tempi certi e nel migliore dei modi» ha aggiunto. Anche Mantoan ha speso parole di elogio per l’azienda modenese e ha specificato che, con la costruzione del nosocomio dell’ovest vicentino, si completa il percorso intrapreso negli ultimi anni e che riguarda la riorganizzazione ospedaliera nel vicentino. «Oggi c’è il San Bortolo con le sue alte specialità – ha ricordato - e poi le strutture periferiche con Bassano, l’Alto vicentino, Thiene e Schio, che hanno trovato la loro sintesi in Santorso e l’Ovest per Arzignano e Montecchio». La società modenese è già attiva in Veneto dove ha costruito il nosocomio di Santorso ed ha appena concluso un importante ampliamento dell’ospedale Borgo Trento di Verona. «Per portare avanti i cantieri in maniera efficiente e rapida – ha aggiunto Saetti – occorre che il binomio fra impresa e la pubblica amministrazione sia molto forte. In Veneto abbiamo sempre trovato una controparte molto determinata e i risultati si sono visti». Soddisfazione per l’epilogo positivo è stata espressa da Cecchetto, Gentilin e Montagna i quali, oltre a sottolineare la fiducia nei vertici aziendali dell’Ulss, si sono complimentati con Mantoan e Pavesi per come la situazione sia stata risolta in maniera veloce e decisa. «Ci auguriamo che nel più breve tempo possibile si dia risposta a tutto l’ovest vicentino che conta quasi 200 mila abitanti» hanno dichiarato. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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