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Ogni 30 metri un divieto alle bici

Quarantadue segnali di inizio e fine ciclabile disseminati in settecento metri, e una ventina di parapetti delimitatori, da tempo hanno trasformato in una pista da slalom la ciclabile di via De Gasperi.

I ciclisti oltre a dover stare attenti alla selva di cartelli stradali che segnalano ogni incrocio con le traverse del quartiere e i passi carrai, in entrambe i sensi di marcia, devono anche tenere conto dei salti sui dossi che rallentano la velocità, lungo quello che ormai viene definito «un tragitto ad ostacoli». Chi si diverte sono, invece, i ragazzini: «Sembra di stare in un piccolo percorso di bmx».

Così, più di qualche cittadino, magari un po’ più attempato, da tempo ha ormai deciso di non servirsi più della ciclabile, fiorita di divieti, e di costeggiare la carreggiata per evitare di dover frenare o scendere dalla sella ogni trenta metri. «Rimanendo sulla strada vado via dritto e non devo fare lo slalom» dice un residente senza smettere di pedalare. Ignorando del tutto la ciclabile, che nei giorni scorsi ha fatto il giro d’Italia sui siti web e sui social. Si è parlato di “inquinamento segnaletico“. «Sicuramente ci sono troppi cartelli - afferma un’altra residente, Elda Cucinato – il numero è eccessivo. Forse il progetto poteva esser realizzato diversamente, in modo meno confuso». Dello stesso parere Maria Rosa Maddalena: «Non era necessario installare tutti quei segnali: avremmo capito ugualmente come transitare».

La realizzazione della pista risale al 2008, durante il mandato del sindaco Gervasio Cortiana. All’epoca furono spesi oltre 130 mila euro. E si sollevarono numerose polemiche a Creazzo con tanto di raccolta firme. I cittadini, infatti, avrebbero preferito che la ciclabile venisse edificata dall’altro lato della strada. «Sarebbe stata decisamente più utile - spiegano i titolari del ristorante “Story”, vicino alla scuola elementare Ghirotti -. I bambini avrebbero evitato di attraversare e avrebbero potuto utilizzare il percorso in sicurezza. Ma soprattutto non ci sarebbe stata la necessità di così tanti cartelli stradali. È stato illogico costruire la pista da questa parte». A destra, infatti, sono solo due le strade che si incrociano con via De Gasperi mentre dall’altro versante, dove si trova la ciclabile, gli incroci sono sette.

Spiega l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Serraino «L’opera era iniziata quando iniziammo ad amministrare. Per quanto il così alto numero di cartelli la normativa è chiara: ogni interruzione deve esser segnalata».

Antonella Fadda

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