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Officina in affitto
nell’area Fiamm
«Serve chiarezza»

L’ingresso dell’area della Fiamm lungo viale Europa. FOTO MASSIGNAN
L’ingresso dell’area della Fiamm lungo viale Europa. FOTO MASSIGNAN
L’ingresso dell’area della Fiamm lungo viale Europa. FOTO MASSIGNAN
L’ingresso dell’area della Fiamm lungo viale Europa. FOTO MASSIGNAN

È risaputo in città. Solo finché la sede della Fiamm resterà a Montecchio Maggiore l’area industriale di viale Europa potrà rimanere tale. Dopo di che la zona cambierà destinazione d’uso. Ma a rimettere in gioco le carte è arrivata di recente una richiesta in municipio, con la quale la Fiamm chiede di poter affittare due capannoni ad altrettante ditte. Torna, dunque, ad essere materia di confronto tra gli amministratori castellani quanto riportato nell’accordo firmato tre anni fa tra il Comune e il Gruppo industriale che fa capo alla famiglia Dolcetta. Ed è argomento di una previsione urbanistica contenuta nel Pat.

Dopodomani, in seguito ad un primo passaggio già avvenuto, la commissione comunale ambiente e territorio dovrà approfondire questa nuova richiesta, mettendo sul piatto della bilancia l’arrivo di nuovi posti di lavoro e le esigenze del territorio. Della questione si è già parlato. Il vicesindaco e assessore all’urbanistica, Gianluca Peripoli ha illustrato ai consiglieri-commissari la situazione ricordando quanto è previsto nel piano assetto di territorio e nell’accordo con il Gruppo della famiglia Dolcetta. «In sostanza è previsto che finché la Fiamm rimane a Montecchio l’area resti tale. Se in futuro, invece, la Fiamm smetterà l’attività, la zona di viale Europa avrà una destinazione di tipo commerciale e direzionale. È esclusa quella industriale».

L’assessore Peripoli ha quindi spiegato le novità in seno al Gruppo montecchiano e il nuovo assetto societario: il 51% è stato ceduto ai giapponesi dell’Hitachi mentre il 49% è rimasto ai Dolcetta. «E rimane di loro proprietà anche l’area di viale Europa dove resterà il settore commerciale» spiega il vicesindaco. Quindi è stata esposta la richiesta di poter affittare due capannoni, dove una volta era previsto l’assemblaggio delle batterie al sale.

Peripoli ha chiarito che, per quanto riguarda una ditta di logistica, la risposta è stata negativa per incompatibilità urbanistica. «Dovremmo invece ragionare sulla risposta per quanto riguarda l’azienda di assemblaggio di serramenti. Qui si aprono due possibilità: dare anche in questo caso parere negativo forti del fatto che la convenzione con la Fiamm non considera che siano previste altre attività oltre la Fiamm. L’altra, invece, contemplerebbe la revisione dell’accordo prevedendo impegni ben precisi, e cioè che eventuali attività in affitto siano compatibili con gli accordi presi anni fa e che possano rimanere in loco fintanto che la Fiamm rimane attiva nella sede di viale Europa».

La nuova azienda porterebbe nuovi posti di lavoro, a partire da 30 dipendenti fino a 70, e il passaggio limitato, a settimana, di mezzi pesanti diretti al capannone.

«La questione dovrà essere valutata in maniera approfondita - osserva il consigliere di minoranza, Mauro Palma - alla luce sia del Pat che dell’accordo siglato. La scelta dovrà essere responsabile anche per il futuro dei lavoratori». Aggiunge il presidente della commissione, Maurizio Scalabrin: «Non dimentichiamo che negli anni la Fiamm, dalle diverse Amministrazioni, ha ottenuto alcuni benefici, come ad esempio era accaduto alla Ceccato, e per quest’ultima azienda sappiamo purtroppo come è andata a finire. Non vorrei che poi diventasse una storia già conosciuta».

Antonella Fadda

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