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Nuovo ospedale in ritardo
L’Ulss “licenzia” la ditta

Dovranno essere riaffidati i lavori per il nuovo ospedale
Dovranno essere riaffidati i lavori per il nuovo ospedale
Dovranno essere riaffidati i lavori per il nuovo ospedale
Dovranno essere riaffidati i lavori per il nuovo ospedale

L’Ulss 8 Berica scioglie il contratto con la Guerrato spa per la costruzione dell’ospedale Arzignano-Montecchio. La firma del documento che sancisce unilateralmente la fine dell’accordo con l’azienda di Rovigo risale a ieri mattina, dopo un iter approfondito di verifiche e contestazioni che l’Ulss aveva mosso alla ditta appaltatrice. Verifiche da cui erano emerse, nei mesi scorsi, gravi inadempienze sia tecniche che organizzative, le quali avevano portato a dei ritardi nell’edificazione della nuova struttura ospedaliera e sollevato notevoli perplessità circa il proseguo puntuale dei lavori.

«È stata una decisione delicata - sottolinea il direttore generale dell’ente socio sanitario, Giovanni Pavesi - ma indispensabile per non incorrere in ulteriori ritardi, anche considerando che nelle scorse settimane la ditta aveva già chiesto il concordato preventivo». A luglio, infatti, l’Ulss aveva inviato una lettera di contestazione alla Guerrato spa dove venivano puntualmente evidenziate delle inadeguatezze economiche, tecniche e organizzative riscontrate nel cantiere di via Cà Rotte. La comunicazione era arrivata proprio negli stessi giorni in cui la società di costruzioni aveva presentato in Camera di Commercio e in tribunale la richiesta di un concordato in bianco a fronte di un debito di circa 60 milioni di euro nei confronti di 400 fornitori.

La Guerrato aveva avuto 15 giorni di tempo per presentare all’Ulss 8 delle controdeduzioni e quindi per offrire garanzie necessarie nel proseguo dei lavori. Circa un mese fa, poi, azienda e ditta si erano incontrate proprio nel cantiere del nuovo ospedale. Ma la risposta della Guerrato non è stata ritenuta soddisfacente e esauriente dall’Ulss8, che ha quindi deciso per lo scioglimento del contratto.

Il dg Pavesi ora, però, guarda già al futuro, a quell’ospedale che deve essere costruito. «Il nostro impegno è tutto rivolto all’individuazione della soluzione che ci consenta di riprendere il cantiere nel più breve tempo possibile - prosegue - anche perché riteniamo che esserci mossi senza ulteriori indugi ci lasci il margine per recuperare almeno una buona parte del tempo perso». E aggiunge: «Va riconosciuto a questo riguardo il grande impegno profuso dall’ufficio legale e dall’ufficio tecnico della nostra Ulss, così come l’ottima collaborazione instaurata con la direzione lavori. Voglio anche sottolineare l’attenzione e la discrezione delle amministrazioni comunali di Montecchio e Arzignano, che hanno sempre seguito la vicenda e con le quali si è instaurato un dialogo costante e aperto».

Proprio per far ricominciare i lavori nel giro di poco, l’Ulss potrebbe orientarsi nell’affidare le opere di edificazione alla seconda classificata della gara d’appalto, cioè la C.M.B., società cooperativa muratori e braccianti che ha sede a Carpi (Modena), già impegnata anche nella costruzione dell’ospedale di Santorso. In questo modo non sarebbe necessaria una nuova gara e la ripresa dei lavori potrebbero avvenire nel giro di poche settimane, e quindi entro il mese di novembre di quest’anno.

Antonella Fadda

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