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Nuovi capannoni ad Alte
ma gli sfitti restano molti

L’area che prevede l’accordo pubblico-privato.  FOTO MASSIGNAN
L’area che prevede l’accordo pubblico-privato. FOTO MASSIGNAN
L’area che prevede l’accordo pubblico-privato.  FOTO MASSIGNAN
L’area che prevede l’accordo pubblico-privato. FOTO MASSIGNAN

Ampliamento della zona artigianale in direzione di viale Milano e nuovi capannoni previsti dal piano particolareggiato di iniziativa pubblico-privata “Montecchio Ovest”. L’iter, che ormai sta per vedere il traguardo, è piuttosto datato ed oggi si trova a fare i conti con una realtà che propone sul mercato decine e decine di capannoni in vendita o in affitto. Nel 1989 l’area, allora a destinazione agricola, fu individuata per costruire un autoparco, ma nel 2001 venne trasformata in zona produttiva. Il piano, progettato dall'ufficio tecnico comunale, riguarda il proseguimento verso Sud della zona artigianale, in un'area strategica perché vicina al futuro svincolo del nuovo casello autostradale e della Superstrada Pedemontana. L'area indicata è ampia 69.000 mq, compresi 7500 mq di proprietà comunale.

Sono previsti 4 lotti, rispettivamente di superficie massima coperta di 3.400 mq, 8.400 mq, 4.600 mq e 5.200 mq. Il piano particolareggiato è stato adottato il mese scorso in giunta ed ora è aperto il periodo delle osservazioni. Il termine per presentarle scade il 5 maggio, quindi saranno esaminate e dopo l'approvazione della Vas (Valutazione Ambientale Strategica) da parte della Regione, si andrà all'approvazione definitiva in giunta.

«Abbiamo ereditato questo piano – ha dichiarato l’assessore Gianluca Peripoli - dalle precedenti amministrazioni. Sottolineo che si tratta di un piano di iniziativa privata-pubblica in quanto una piccola porzione dell’area interessata è di proprietà comunale, e quindi non è di esclusiva discrezionalità dell’amministrazione ma deve tenere conto dei diritti esercitati dai privati. Sull’area c’è un contenzioso che si trascina da anni tra un privato e il Comune, con questo intervento si punta a risolvere la questione e a sistemare la zona».

Dunque c’è interesse da parte dei privati a portare a compimento l’operazione nonostante il momento economico difficile, come testimoniano le decine e decine di annunci “vendo-affitto” che si possono vedere nelle bacheche delle agenzie immobiliari specializzate.

«Personalmente richieste di acquisti o locazioni – fa il quadro della situazione Ivano Bortolotto dello Studio B con sede ad Alte - per capannoni non ne ho, piuttosto ho mandati per vendere: il problema grosso è rappresentato dalle tasse sugli immobili». Sul fronte delle opposizioni, Mauro Palma indica che «i diritti dei privati vanno rispettati» ma che «bisogna puntare a recuperare l’esistente, il territorio va salvaguardato». «Se il piano è funzionale all’ampliamento di qualche azienda già esistente nella zona che potrebbe delocalizzare ben venga, in caso contrario non è ipotizzabile un aumento generalizzato di nuove strutture per l’industria dato che non c’è richiesta», spiega invece Maurizio Scalabrin. Dai banchi della maggioranza Maurizio Meggiolaro rileva che «il fatto che in un periodo come questo ci siano imprenditori che vogliono investire è un segnale positivo, anche sul fronte dell’occupazione. Non ci metteremo di traverso»

Giorgio Zordan

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