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Nuova sala scommesse
«Assurdo autorizzarle»

Salgono a cinque le sale scommesse e slot in paese. ARCHIVIO
Salgono a cinque le sale scommesse e slot in paese. ARCHIVIO
Salgono a cinque le sale scommesse e slot in paese. ARCHIVIO
Salgono a cinque le sale scommesse e slot in paese. ARCHIVIO

Una nuova sala scommesse ha trovato casa in via Mascagni ad Alte di Montecchio Maggiore. E non sono mancati sfoghi sui social. È l’ultima, in ordine di tempo, di cinque già presenti sul territorio comunale: scommesse su ogni genere di sport, ma anche slot machine, bingo, eventi, casinò on line ed altro. «Un’apertura - tiene a precisare l’assessore al commercio Gianluca Peripoli - con la quale il Comune non ha nulla a che fare. Trattandosi di una sala scommesse, l’autorizzazione è stata rilasciata dalla Questura. Noi abbiamo solo dovuto prenderne atto. Su questo tipo di attività le amministrazioni comunali hanno le mani legate, e questa è un’assurdità».

Discorso diverso invece per quanto riguarda le sale giochi, che sono ben altra cosa, anche se spesso le si accomuna. A Montecchio ce ne sono due, entrambe in zona Alte.

«Come amministrazione - puntualizza Peripoli - abbiamo provveduto, tra le prime in provincia, a normare le sale gioco con un apposito regolamento già dal 2010, fissando precise distanze minime (non inferiore a 200 metri seguendo il corso pedonale in base al codice della strada) da osservare da siti sensibili come scuole, luoghi di culto, ospedali, impianti sportivi e cimiteri, fissando gli orari di apertura, collocandoli lungo le direttrici principali di attraversamento della città, quindi provinciale 246 e regionale 11. Ogni domanda deve rispondere a requisiti igienico sanitari dei locali, rispondere a criteri di sorvegliabilità ed ottenere il parere favorevole dell’ufficio tecnico e del comando di polizia locale».

Un settore, quello del gioco, che se da una parte porta alle casse erariali parecchi soldi (10,5 miliardi nel 2016, di cui 5,8 dalle slot machine) dall’altro comporta conseguenze sociali che non vanno trascurate.

«Il governo in questi giorni - conclude l’assessore Peripoli - ha annunciato a breve un decreto legge all’interno del quale saranno inserite misure restrittive per le sale scommesse oltre che per quelle giochi. Una legge nazionale unica, che non dia spazio ad interpretazioni, è auspicabile. Sia le sale giochi che quelle scommesse vanno posizionate in determinati punti, lontano dai luoghi sensibili ma anche da quartieri particolari, come quelli disagiati o a rischio criminalità. Sono luoghi che portano alla dipendenza di molte persone, che distruggono intere famiglie oltre ad essere fucina di microcriminalità. Occorre che tutti si facciano un esame di coscienza perché poi i problemi alla fine ricadono sui Comuni e sul territorio. È assurdo che l’apertura di una sala scommesse sia autorizzata dalle Questure».

Giorgio Zordan

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