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Nuoto e bowling, lo sport batte i limiti

Giovani atleti e i loro giovani tutor si mettono alla prova in piscina. FOTOSERVIZIO FADDAConcentrazione e nervi saldi per cimentarsi nel tiro con l’arco
Giovani atleti e i loro giovani tutor si mettono alla prova in piscina. FOTOSERVIZIO FADDAConcentrazione e nervi saldi per cimentarsi nel tiro con l’arco
Giovani atleti e i loro giovani tutor si mettono alla prova in piscina. FOTOSERVIZIO FADDAConcentrazione e nervi saldi per cimentarsi nel tiro con l’arco
Giovani atleti e i loro giovani tutor si mettono alla prova in piscina. FOTOSERVIZIO FADDAConcentrazione e nervi saldi per cimentarsi nel tiro con l’arco

Lo sport che unisce, dove le barriere non esistono ma ci sono solo ponti che avvicinano gli uni agli altri. Per fare e diventare squadra. È la filosofia che anima i “Summer camp inclusivi” organizzati dall’istituto superiore “Ceccato” insieme all’associazione castellana Karibu Baskin. Il progetto, nato grazie a Sira Miola dell’ufficio educazione fisica dell’Usp di Vicenza, ha coinvolto per due settimane 45 ragazzi dagli 11 ai 19 anni provenienti dalle scuole di Montecchio ma anche di Brendola, Lonigo e Altavilla. L’obiettivo era fare sport insieme, ragazzi e ragazze, disabili e normodotati, dando il meglio di sé ed ognuno secondo le proprie possibilità. Le attività sportive, tutte tarate su diversi sport paralimpici, si sono svolte nelle varie strutture di Montecchio e Brendola e hanno spaziato dall’atletica al bowling, dal nuoto al tiro con l’arco, dal calcio balilla alle bocce e al baskin fino alla vela al lago di Garda. «Il progetto è risultato primo in Veneto - spiega Miola – e ha quindi ottenuto dei finanziamenti dal Comitato Paralimpico. In questo modo le attività erano gratuite per i ragazzi. Il fine è l’inclusione e in questi 15 giorni tutti si sono fatti nuovi amici». Di inclusione parla anche Marta Peretto di Karibu: «Il messaggio è tutti possono stare insieme con e senza disabilità, collaborando. Il prossimo anno vorremmo organizzarlo ancora e coinvolgere un maggior numero di ragazzi». Ogni studente disabile ha potuto contare su un tutor, un compagno di classe o di scuola, che lo affiancava formando così una squadra. Tra di loro dei ragazzi, di 16 e 17 anni, in alternanza scuola lavoro provenienti anche dai licei scientifici Quadri e Lioy di Vicenza come Davide e Anita. L’altra mattina, al centro “Le Alte bowling” è stata la volta del calciobalilla e del bowling. E allora tutti insieme spazio alla concentrazione ma anche all’entusiasmo e alla voglia di partecipare. «È una bellissima esperienza – affermano Leonardo, Beatrice, Alesya, Maddalena e Luca, tutti studenti del Ceccato e atleti di baskin – si imparano modi diversi per approcciare le persone». «È un modo nuovo di conoscere – aggiunge Anita - e si scopre che non c’è niente di “diverso” ma è normale». A Sofia, una ragazza speciale di Montecchio, sono piaciuti tutti gli sport e non vede l’ora di fare vela; Avverrahaman, che abita a Lonigo, preferisce bowling e tiro con l’arco: «Spero di tornare il prossimo anno» afferma speranzoso. Francesco ha 11 anni e si è tanto divertito in piscina. «Ogni sera guarda le foto della giornata per ore ed ore – spiega per lui Monica Rossetto, l’operatrice di integrazione scolastica – è entusiasta di questa esperienza. Lo sport davvero crea grandi ponti, tutti si adoperano e danno il meglio per riuscire». Soddisfatto anche Andrea Bernabò, responsabile de "Le Alte Bowling”. che ha messo a disposizione la struttura. «Abbiamo sempre dato la disponibilità per questi progetti e lo faremo anche in futuro – dichiara -. Ci fa molto piacere partecipare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella Fadda

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