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Muore nel sonno a 30 anni. Mistero

La palazzina dove il giovane viveva con i genitori e dove è stato trovato senza vita. FOTOSERVIZIO GUARDALuca Dal Brolo, 30 anni
La palazzina dove il giovane viveva con i genitori e dove è stato trovato senza vita. FOTOSERVIZIO GUARDALuca Dal Brolo, 30 anni
La palazzina dove il giovane viveva con i genitori e dove è stato trovato senza vita. FOTOSERVIZIO GUARDALuca Dal Brolo, 30 anni
La palazzina dove il giovane viveva con i genitori e dove è stato trovato senza vita. FOTOSERVIZIO GUARDALuca Dal Brolo, 30 anni

È morto nel sonno a 30 anni. Luca Dal Brolo è stato trovato senza vita l’altra mattina, intorno alle 6.30, dai genitori Marcello e Ornella nel letto della sua camera nel condominio di via Pilotto 5, a Montebello. «Sembrava dormisse – racconta il padre, il primo a soccorrerlo -. Ho visto che non si era alzato per andare al lavoro e sono andato a svegliarlo. Non rispondeva. Abbiamo chiamato il pronto soccorso mentre io ho eseguito le manovre del massaggio cardiaco che mi diceva di fare l’operatore al telefono. Purtroppo era già freddo». Il personale medico e sanitario giunto in pochi minuti non ha potuto che constatare il decesso. Secondo le prime ricostruzioni, risalirebbe a tre ore prima. Per fare chiarezza dal punto di vista medico, nel primo pomeriggio di oggi all’ospedale di Arzignano è previsto l’esame autoptico, che analizzerà in particolare il cuore anche se al giovane non era mai stato diagnosticato nessun disturbo. Anzi, fino allo scorso anno giocava nella squadra degli Amatori del Calcio Montebello e i suoi esami erano a posto. Grande tifoso dell’Inter, aveva abbandonato lo sport per dedicarsi al nuovo lavoro in un’azienda di grafica e allestimenti pubblicitari dove, per le capacità e l’impegno che metteva, da circa un anno era stato promosso nel ruolo di responsabile della qualità. Prima aveva lavorato a Creazzo. «Amava molto il suo lavoro e si impegnava a fondo, andava anche con la febbre – racconta il padre che con la madre di Luca e gli zii fino ha giugno ha gestito il bar dell’oratorio -. Non si tirava mai indietro quando serviva. Spesso ci chiedeva se avevamo bisogno di una mano. Era lui il primo a farsi avanti». Oltre ad essere apprezzato nel lavoro, lo era altrettanto al di fuori. Era molto conosciuto in paese ma anche a Chiampo, paese d’origine della famiglia e dove aveva abitato. Gli amici, fin da ragazzino, lo avevano soprannominato Banco e tanti lo conoscevano solo con questo nome. Faceva parte de “Le simie”, una squadra di freccette che si trovava a giocare al Pc bar e che presto avrebbe cominciato a partecipare ai tornei stagionali. «Era festaiolo, giocoso, ironico, scherzoso, gli piaceva fare baldoria e stare in compagnia – affermano i genitori -. Pochi giorni fa era stato lui ad animare la festa per il matrimonio della cugina, facendo divertire tutti. Ancora non ci rendiamo conto come sia stato possibile che se ne sia andato in modo così inaspettato. All’1.30 l’ho sentito dormire. Non c’è stata nessuna avvisaglia. Il giorno precedente aveva avuto solo un senso di stanchezza». I genitori hanno autorizzato l’espianto per la donazione delle cornee. «È un modo per far vivere ancora Luca. Ora speriamo che la persona che li ha ricevuti possa tornare a vedere», è l’augurio di Marcello e Ornella. Domani alle 20 nella chiesa parrocchiale si terrà la veglia di preghiera. Se l’autopsia sarà conclusa nei tempi, i funerali potranno essere celebrati sabato, alle 15.30. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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