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Montorsina “blindata”
Rabbia degli agricoltori

Fanno discutere i limiti di transito lungo la Motorsina. MASSIGNAN
Fanno discutere i limiti di transito lungo la Motorsina. MASSIGNAN
Fanno discutere i limiti di transito lungo la Motorsina. MASSIGNAN
Fanno discutere i limiti di transito lungo la Motorsina. MASSIGNAN

La collocazione, sopra la carreggiata, di due portali per limitare il transito ai veicoli di altezza superiore ai 2,90 metri, fa arrabbiare gli agricoltori. Siamo sulla provinciale “Montorsina”, che collega Montecchio a Montorso, oggetto di lavori da parte di Vi.abilità, braccio operativo della Provincia, nel tratto in corrispondenza tra i due ponti sul Poscola e sul Guà. Cantiere che ne determinerà la chiusura fino al 3 novembre. L’età dei ponti, realizzati nel 1879, e le misure ridotte della carreggiata richiedono una limitazione del transito di mezzi pesanti. Prescrizione però che prende dentro tutti, dai camion ai mezzi agricoli, facendo scattare la protesa degli agricoltori che hanno i campi nelle vicinanze.

Prime avvisaglie di protesta erano già emerse lo scorso aprile quando - per ragioni di sicurezza - erano stati istituiti, con ordinanza, il divieto di transito ai veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate, un senso unico alternato a vista e limiti alla velocità. Prescrizioni che però non sono state sempre osservate, tanto che le condizioni del ponte sono peggiorate, fino all’attuale cantiere da 40 mila euro.

Da qui la scelta di passare alle maniere forti, con l’installazione di due portali a prova di furbetti, che limitano la sagoma dei veicoli in transito. Inoltre verrà creato una sorta di percorso obbligato per il rallentamento dei veicoli e per una limitazione fisica dei mezzi pesanti non autorizzati. Contromisure che fanno alzare però la tensione tra gli agricoltori, costretti d’ora in avanti a percorsi alternativi chilometrici.

«Per colpa di autotrasportatori distratti - ha dichiarato Silvano Nicolato, consigliere provinciale di Confagricoltura - a rimetterci saremo noi agricoltori. Alla sbarra siamo contrari: per alcune attività utilizziamo macchine agricole leggere, ma voluminose che non ci passerebbero. Credo che sui ponti in questione andrebbe fatta una prova di carico per fissare un peso più realistico: se ci passano gli autoarticolati da 30-40 tonnellate il limite di 3,5 non sembra ragionevole».

Ancor più critico Diego Meggiolaro, responsabile di zona di Coldiretti. «Una decisione che non approviamo. Nessuno ci ha consultato: dall’incontro sul posto con l’ingegnere Leonardi di Vi.abilità non abbiamo avuto alcuna notizia. Ci eravamo lasciati con l’impegno che sarebbe stato fatto un preventivo per sostituire quella dozzina di montanti ad “L” che sostengono le travi principali mancanti sui ponti, ma non ne abbiamo saputo più niente. Come deterrente al passaggio dei tir avevamo proposto l’installazione di telecamere, che al giorno d’oggi non costano cifre esorbitanti. Invece veniamo a sapere che non potremo accedere ai nostri fondi con trattori di certe dimensioni. Credo si stia andando oltre il lecito. Ci negano un diritto perché non sono in grado di fare il loro lavoro. Ricordo che un progetto per il rifacimento dei due ponti è già presente in Provincia dai tempi dell’assessore Toniolo. Ringrazio i sindaci di Montecchio e Montorso, che ci hanno avvisato di quel poco che sapevano».

Giorgio Zordan

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